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Il 30 aprile 1945 Hitler si suicidava nel suo bunker a Berlino

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Erano 15.15 del 30 aprile 1945, ora sono 80 anni, quando nel suo bunker di Berlino, città ormai tutta assediata dall’Armata rossa, Adolf Hitler si suicidava. Con lui, la sua orami moglie Eva Braun, sposata la notte prima. Un’epoca buia per la Germania si chiudeva definitivamente, mentre incominciava a serpeggiare fra le nazioni lo sconcerto per le cataste di cadaveri rinvenute nei campi di concentramento, dislocati perfino alla periferia di Monaco di Baviera, a Dachau. 

Anche molti tedeschi rimasero annichiliti di fronte a quelle stragi, mentre la sua intellighenzia, e fra questi il Premio Nobel, Guenter Grass, non riuscì a fare sconti a nessuno, nella convinzione che tutti in Germania  sapessero, ma si imponevano di non credere a tanto orrore e dunque di non capire, rifiutandosi di accettare una nefandezza così gigantesca, mentre dalla ciminiere delle camera a gas si diffondeva nei villaggi vicini  un odore di “cipolle crude, appena tagliate”.   

Intanto nel Bunker, Hitler ha dettato il suo testamento la sera del 29, ordinando fra le altre disposizioni,  di sopprimere il suo cane, una femmina di pastore tedesco alla quale era molto affezionato.

Il 30 aprile, sa bene che i russi sono a pochi metri dal suo rifugio e dunque non pone più tempo alla sua morte. Verso le 15,15, dopo un saluto dai collaboratori, nella sua stanza  si dà la morte con un colpo di pistola sulla tempia destra, mentre a Eva avrebbe fatto assumere del veleno perché viene trovata sul divano con chiari segni di avvelenamento.

Trasportate fuori, le salme vengono cosparse di benzina e bruciate e poi seppellite sul posto. Da questo momento iniziano le illazioni sulla sua morte, anche perché i russi, alla ricerca dei suoi resti, trovano solo i resti dei corpi carbonizzati che, esaminati dai legali sovietici, confermando la causa della morte, per determinarne l’identità devono basarsi su un pezzo di mascella di Hitler con alcuni denti e ponti d’oro. Il dentista del dittatore  e il suo assistente riconosceranno i resti dentari che combacerebbe con l’ultima radiografia del Führer.

Tuttavia, il 9 maggio, nel corso di una conferenza stampa del comandante russo, viene dichiarato, provocando sconcerto, che nessun cadavere compatibile con Hitler è stato trovato nel bunker  e che dunque il Führer potrebbe essere scappato. Infatti il cadavere rinvenuto potrebbe essere quello di uno dei tanti sosia che Hitler aveva assoldato per scampare agli attentati.

Luogo preferito della fuga: l’Argentina. 

Ancora oggi squadre di esperti documentaristi e pseudo storici sono alla ricerca del suo cadavere tra la pampas e le foreste di quello sconfinato paese, dopo essersi messi sulle tracce di alcuni gerarchi nazisti fuggiti in quella terra.