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Il manoscritto originale di Leonardo in 3D: tutte le info sul viaggio multimediale nei Musei Capitolini

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Il Codice sul volo degli uccelli, manoscritto originale di Leonardo, è in esposizione ai Musei Capitolini dal 21 gennaio al 17 aprile 2017.

L’evento si prospetta come una coinvolgente mostra per le celebrazioni del cinquecentenario della morte di genio del Rinascimento avvenuta il 2 maggio del 1519 promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, a cura di Giovanni Saccani e Claudio Giorgione, da un’idea dell’Associazione Culturale MetaMorfosi che ne ha curato l’organizzazione insieme con Zetema Progetto Cultura

Un quaderno di 18 carte e due copertine, di piccole dimensioni, 154 x 213 mm all’interno del quale troviamo i progetti, gli appunti e gli schizzi sulla fisionomia degli uccelli (il nibbio in particolare), sulla resistenza dell’aria e sulle correnti: figure geometriche, disegni meccanici e architettonici scritti di pugno dal grande Maestro.

Un appuntamento assolutamente da non perdere per gli appassionati del genio di Leonardo Da Vinci, perché Il codice del volo di Leonardo si trasforma in3D: il celebre manoscritto viene esposto, infatti,  per la prima volta a Roma direttamente dalla Biblioteca Reale di Torino dove è abitualmente custodito, accompagnato da un’esperienza multimediale che permette di ‘toccare‘ il manoscritto e di ‘volare‘ in un’esperienza immersiva unica.

Il Codice è esposto in uno speciale box appositamente realizzato in grado di mantenere il corretto livello di umidità relativa, consentendo ai visitatori di ammirarlo nella sua completezza, mentre le apparecchiature multimediali touchscreen permettono di “sfogliarlo” virtualmente, di “navigarlo” in alta risoluzione e di “leggerlo” grazie alla trascrizione in italiano e in inglese.

Arricchiscono l’esposizione alcune copie anastatiche del Codice, a partire dalla preziosa edizione francese di fine Ottocento, provenienti anch’esse dalla Biblioteca Reale di Torino.

L’Istituto TeCIP della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, partnership nell’organizzazione della mostra, ha messo a disposizione del pubblico contenuti multimediali appositamente realizzati per l’allestimento e immagini tridimensionali (3D) che permettono una percezione “immersiva” dei prototipi realizzati da Leonardo. Le immagini ad alto impatto emozionale accompagnano il visitatore, come in un viaggio nel tempo tra le geniali intuizioni del maestro toscano.

Lavoriamo da anni allo sviluppo di tecnologie capaci di dare interazioni realistiche con ambienti che non esistono nella realtà – ha spiegato Massimo Bergamasco, del Laboratorio di Robotica percettiva del Sant’Anna – e qui abbiamo voluto dimostrare il loro potenziale comunicativo nell’ambito artistico”.

 

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Anche Sky 3D, confermando la sua particolare attenzione verso il mondo della documentaristica, ha voluto apportare un contributo all’evento espositivo con una suggestiva sequenza di immagini tridimensionali dal documentario “Alla conquista dei cieli” di David Attenborough interamente dedicato al volo.

Il lavoro di Leonardo – ha spiegato Roberto Vittori, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) – è un intreccio di scienza arte e immaginazione, tre ingredienti che guidano anche l’avventura spaziale, una prosecuzione del suo lavoro.”

Ed è proprio lo spazio a chiudere simbolicamente la mostra con il contributo dell’ l’Agenzia Spaziale Italiana che ha partecipato all’esposizione con una installazione che ripercorre le maggiori tappe del volo umano e robotico nello spazio con le missioni di ExoMars verso il pianeta rosso, (il rover europeo che raggiungerà Marte nel 2020.) i lanci dei satelliti con Vega e dell’abitabilità umana nella Stazione Spaziale Internazionale. I visitatori, grazie alle tecnologie in 3D utilizzate, avranno la sensazione, per alcuni minuti, di abbandonare la realtà fisica e saranno circondati dallo spazio e dal tempo di Leonardo vivendo ciò che il genio toscano avrebbe aver voluto far vivere agli uomini del suo tempo.

Il quaderno che racconta di un sogno che diventa realtà. Un sogno antico e primordiale, raffigurato nelle divinità alate delle religioni delle antiche civiltà: uccelli o animali alati. Un sogno divenuto mito quando Dedalo, per fuggire col figlio Icaro dal labirinto di Minosse, costruisce due paia di ali di penne e le attacca con la cera. Un sogno che adesso si può vivere in prima persona.