Home Politica scolastica Il ministro Fedeli incontra i sindacati per studiare convergenze

Il ministro Fedeli incontra i sindacati per studiare convergenze

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Domani quello tra il ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli e i sindacati non sarà un incontro decisivo per la mobilità 2017/2018. Sarà invece un incontro di ascolto.

Infatti domani lunedì 19 dicembre 2016 il neo responsabile del Miur, il Ministro Valeria Fedeli, ascolterà i sindacati in linea generale sulle deleghe della legge 107/2015, e poi, in particolare, sull’ ipotesi del contratto della mobilità.

Pare ormai ovvio che per trovare un accordo sulla mobilità del personale scolastico ci vorrà almeno la metà del mese di gennaio 2017.

Quali sono i nodi da superare per trovare un possibile accordo tra le parti? Innanzitutto bisognerà derogare la legge 107/2015 per quanto attiene i trasferimenti del personale docente, consentendo, agli insegnanti che fanno domanda di mobilità, la scelta delle preferenze sintetiche su scuola e non il trasferimento su ambiti territoriali. In maniera più specifica e determinata i sindacati chiederanno al ministro Fedeli la presentazione, in Consiglio dei ministri, di un decreto legge volto a modificare il comma 73 art.1 della legge 107/2015. Quindi nell’ipotesi di accordo sulla mobilità 2017/2018, ci dovrebbe essere, anche per i trasferimenti d’ufficio dei docenti perdenti posto, l’opportunità di richiedere mobilità a domanda condizionata, con il rientro prioritario nella scuola di precedente titolarità e la possibilità di esprimere le preferenze su scuole. La predetta ipotesi d’accordo dovrebbe prevedere, sempre se ci dovesse essere l’intesa tra le parti, anche per i trasferimenti interprovinciali, come era già stato attuato per il 2015/2016, potrebbe esserci la possibilità di richiedere le preferenze su scuole solo per il primo ambito scelto, e chiedere poi anche altri ambiti territoriali. Resteranno su ambito territoriale e soggetti alla chiamata diretta, almeno questa è la percezione, i trasferimenti di chi è entrato in ruolo a partire dal 1° settembre 2015 con le fasi successive a quella 0 ed A (fasi B e C). Che fine farà chi era titolare su scuola ed ha perso questa titolarità finendo titolare di ambito con la mobilità 2016/2017? Per costoro c’è la richiesta dei sindacati al Miur, di dare l’opportunità di ritornare ad avere una titolarità su scuola con la scelta delle preferenze sulle scuole della provincia di titolarità o sul solo primo ambito fuori dalla provincia di titolarità.

Infine resta il nodo delicato sui criteri della chiamata diretta che non verrà eliminata. Si punta a disporre dei criteri estremamente oggettivi volti a formare all’interno di un ambito delle graduatorie di merito a cui i Ds dovranno obbligatoriamente attenersi. Non è ancora chiaro quali saranno questi criteri oggettivi.

Nell’incontro di domani si parlerà anche del problema dei docenti precari abilitati della II fascia d’Istituto, condannati ad entrare in ruolo per concorso, che vorrebbero transitare nelle Gae ed accedere al ruolo anche attraverso quest’altro canale.

Si parlerà anche del bonus premiale per la valorizzazione della professione docente, per capire se questa parte accessoria di stipendio potrà essere regolata da norme di contrattazione interna d’Istituto o se dovrà restare, come è attualmente, alla discrezionalità del dirigente che l’assegna sulla base dei criteri approvati dal Comitato valutazione.