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Il personale Ata della Scuola, i ‘lavoratori invisibili’

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Si avvia un altro anno scolastico:il 2015/16 ma l’inizio non è partito con i migliori auspici, infatti le problematiche  che interessano il personale ATA si aggravano invece di migliorare. Gli ATA  sono considerati come “il personale invisibile”,  ma lavorano  in tutte le scuole e contribuiscono all’organizzazione e realizzazione di tutti i servizi necessari al buon funzionamento delle Istituzioni Scolastiche. 

Gli ATA sono: i Direttori dei Servizi Generali ed Amministrativi, gli Assistenti Amministrativi, gli Assistenti Tecnici, i Collaboratori Scolastici.

Lavoro in un istituto sottodimensionato (con riduzione del personale ATA in organico) che opera su cinque plessi tra cui uno in zona di campagna distante 12 Km  circa dal paese. La mia scuola ha circa 545 alunni e un organico ATA di 8 collaboratori scolastici e 4 assistenti amministrativi. Siamo reduci di un accorpamento tra due istituti dello stesso comune, la nostra scuola ha un  Direttore  dei Servizi Generali ed Amministrativi in “utilizzo” perché titolare in un’altra scuola ubicata in altro comune e un Dirigente Scolastico reggente.

Sui cinque plessi (edifici scolastici), ne abbiamo uno con due ingressi, si articola su tre piani ed ospita i bambini di scuola primaria più  tre sezioni di scuola dell’infanzia, la segreteria e la direzione;

L’altro plesso molto corposo che ospita la scuola secondaria di primo grado, anch’esso si articola  su tre piani, con palestra, aula magna, sala computer, ampi corridoi,  etc,;

L’edificio della scuola d’infanzia ospita tre sezioni, naturalmente  la scuola offre anche il servizio di refezione, lì c’è un salone, i bagni e tutto intorno alla scuola c’è un grazioso giardino; un’altra sezione della scuola dell’infanzia è ospitata in un altro plesso ubicato in un borgo sempre dello stesso comune ma, a 12 km di distanza, altrimenti lì non ci sarebbe la scuola di infanzia per il bacino di utenza locale.

Il quinto plesso si trova in zona di campagna e ospita due pluriclassi di scuola primaria ed una sezione di scuola dell’infanzia. 

Nel mio istituto comprensivo con cinque plessi e con sedi che si articolano su tre piani  abbiamo in organico solo 8 Collaboratori Scolastici, perché siamo una scuola sottodimensionata, ma  come è possibile organizzare i servizi con 8 collaboratori?

I  collaboratori scolastici non si occupano solo delle pulizie, ma anche della vigilanza, dell’accoglienza degli alunni, delle famiglie, assistenza agli alunni diversamente abili.

In realtà sarebbero necessari almeno 9 collaboratori scolastici, per organizzare e dividere  il lavoro da svolgere nei vari plessi,ma noi, come le altre scuole abbiamo  subito i tagli di cui all’ultima legge di stabilità.

E’ evidente che i tagli  di personale possono pregiudicare la qualità dei servizi resi agli utenti (alunni e genitori).

I tagli in organico non hanno risparmiato neanche il restante personale  ATA quello che lavora in  segreteria, il cui lavoro si è aggravato notevolmente perché sono state introdotte nuove procedure burocratiche negli ultimi anni, di semplificazione  amministrative neanche “l’ombra”!

Gli Assistenti Amministrativi svolgono un lavoro sempre più complesso che richiede elevate competenze informatiche, fiscali, giuridiche insomma il loro lavoro non può essere confrontato con quello dei vecchi “Applicati di Segreteria” impegnati con il protocollo cartaceo e gli elenchi degli alunni  redatti con la macchina per scrivere.

Adesso devono pensare ed operare in “digitale”,  si occupano del protocollo elettronico, della posta elettronica, di contabilità (coloro che operano nell’area amministrativa), coadiuvano il Direttore Amministrativo nelle procedure di acquisto sulle nuove piattaforme (CONSIP, MEPA),alla redazione dei bandi di gara, del fascicolo digitale del personale scolastico (inserimento contratti,  gestione assenze, ricostruzioni di carriera, pratiche di pensione).

Naturalmente si occupano anche del front office, quindi dialogano con gli utenti interni ed esterni: i docenti,  i genitori, i fornitori e gli altri uffici della Pubblica Amministrazione.

Molto spesso gli amministrativi ed i tecnici, per far fronte alle nuove e pressanti procedure richieste e che sono conseguenti alle innovazioni tecnologiche introdotte,  si formano a proprie spese per restare al passo con i tempi.

Come se non bastasse quanto esposto sopra ci sono ancora circa 3000 ATA, tra Assistenti Amministrativi, Assistenti Tecnici e Collaboratori Scolastici che non ricevono il pagamento del compenso accessorio connesso con le posizioni economiche ATA bloccate dal D.L. 78/2010 dal 2011 in poi. Anche questo è un fatto inspiegabile visto che gli altri 12000 colleghi  sono stati regolarmente pagati perché è  stata fatta una legge ad hoc per sanare questa ingiustizia (incluso il beneficio una tantum relativo agli arretrati).

Gli ATA quindi oltre al blocco degli stipendi e degli scatti di anzianità hanno ingiustamente subito anche il blocco delle posizioni economiche, e qui non si tratta di un mero incremento stipendiale previsto dal contratto dovuto ad un automatismo stipendiale,  questa  è una vera e propria negazione della giusta remunerazione dovuta per il lavoro svolto.

Un’altra figura ATA di cui non si parla mai è quella degli Assistenti Tecnici che svolgono  un cruciale nell’ambito delle scuole di supporto ai Docenti, questa figura dovrebbe essere introdotta anche nelle scuole del primo ciclo dell’istruzione vista l’importanza che assume per il buon funzionamento delle stesse e per agevolare l’utilizzo delle  innovazioni tecnologiche (LIM etc.) e per supportare la didattica che si svolge nei laboratori.

Nel piano della cosiddetta “Buona Scuola” il personale ATA è totalmente ASSENTE, è invisibile! Non si fa alcun cenno alla costituzione di un organico  adeguato al buon funzionamento della scuola e alla stabilizzazione del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario. 

Con l’ultima legge di stabilità si è stabilita una riduzione ulteriore dell’organico del personale ATA in tutte le scuole: una riduzione di 2020 unità!!! Tale legge ha previsto inoltre il blocco delle supplenze per il personale ATA ed  il  blocco delle immissioni in ruolo previste in attesa si ricollocare il personale di ruolo in esubero delle province.

Ma come si fa a garantire tutti i servizi  essenziali agli utenti, la continuità dell’organizzazione dei servizi, l’attuazione del piano dell’offerta formativa delle istituzioni scolastiche e l’apertura delle stesse al territorio, se le scuole non hanno un organico adeguato e stabile  anche con riferimento al personale ATA?

La stabilizzazione del personale ATA, oltre che essere  prevista  dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea,  era prevista anche   dalla L. 128  dell’8 novembre 2013, che all’art. 15  prevedeva “un piano triennale per l’assunzione del personale docente, educativo e ATA, per gli anni 2014-2016, tenuto conto dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, delle relative cessazioni del predetto personale”.

La scuola per noi ATA non è solo il nostro luogo di lavoro, lavoro che svolgiamo con  passione, impegno, è per questo motivo che ci adoperiamo ,  le facciamo “vivere” ogni giorno per gli studenti, le famiglie, la società. E’ luogo in cui si esprime una funzione fondamentale dello Stato: luogo di educazione, istruzione, formazione, fattori fondamentali di coesione e di crescita per tutti. 

Per questi  motivi siamo sempre stati  disponibili  e recettivi ai cambiamenti procedurali ed operativi, anche laddove non eravamo stati  formati, e/o supportati da adeguate attrezzature informatiche. 

Ci siamo caricati di una sempre maggiore mole di lavoro dovuta ai tagli indiscriminati  del personale ATA,  il nostro  impegno  per migliorare il  funzionamento e la sua qualità della Scuola Pubblica non è mai mancato! E ciò è avvenuto anche quando abbiamo dovuto subire politiche sbagliate.

Noi chiediamo di investire sulle professionalità dei  docenti, del personale Ata e dirigenti, adeguare gli stipendi alle prestazioni lavorative attualmente richieste anche al personale ATA, di  riconoscere l’autonomia e la  funzione sociale dell’insegnamento.

Chiediamo la stabilizzazione dei lavoratori e nel contempo di assicurare parità di condizioni economiche e normative ai lavoratori precari, per far sì che anche  il personale precario si senta parte di un sistema che riconosce e valorizza con le dovute attenzioni la dignità del suo lavoro. Ricordiamo a tal fine che il  contratto nazionale dei Lavoratori della Scuola è uno strumento essenziale!

Chiediamo  di effettuare SUBITO le 6243 immissioni in ruolo previste  per il  personale ATA  per l’anno 2015/16 in base al turn over del personale, con retrodatazione giuridica al primo settembre 2015. 

Chiediamo infine di rimuovere senza indugio il blocco sulle supplenze del personale ATA previsto dalla legge di stabilità.