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Immissioni in ruolo: i sindacati apprezzano, ma…

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Tutti (o quasi) soddisfatti per la firma apposta dal ministro Fioroni al decreto n. 50 con il quale si forniscono istruzioni operative alle direzioni regionali sulla immissione in ruolo di 20mila docenti e 3.500 ATA.
CislScuola ammette che “le assunzioni in ruolo nella scuola sono sempre le benvenute, considerato l’annoso e socialmente rilevante problema del precariato”, ma subito dopo aggiunge che “questo contingente è assolutamente inadeguato alla situazione che vede decine e decine di migliaia di posti vacanti e disponibili”.
E, nel commentare un passaggio del comunicato odierno del Ministro (… “il decreto si inserisce in un piano di interventi finalizzati alla soluzione del problema del precariato che costituisce una delle priorità del programma di attività del Governo” …), Francesco Scrima, segretario nazionale di Cisl-Scuolachiede che le parole di Beppe Fioroni “si concretizzino con altri specifici provvedimenti al fine di eliminare il fenomeno della precarizzazione del lavoro nella scuola, sia per non calpestare più i diritti del personale sia per garantire l’efficacia e l’efficienza della scuola pubblica”.
Sulla stessa lunghezza d’onda è Massimo Di Menna (Uil-Scuola): “Ora servono immissioni in ruolo a copertura dei posti che si rendono disponibili a seguito dei pensionamenti per il personale docente e Ata e un piano pluriennale finalizzato all’assorbimento del precariato”.
Secondo Enrico Panini con la firma del decreto n. 50 “si chiude l’era del Ministro Moratti, quando le immissioni in ruolo (pur in presenza di una valanga di posti liberi) erano considerate alla stregua di “gentili concessioni”: sempre piccoli numeri; mancata copertura anche del tourn over per i pensionamenti; un precariato a livelli inimmaginabili; una ferrea logica di discriminazione fra docenti ed ATA”.
“Ora – conclude Panini – bisogna voltare pagina e a tappe forzate bisogna immettere nei ruoli della scuola pubblica almeno 150.000 precari”
Dura la reazione della CUB Scuola che – già nei giorni scorsi – aveva preannunciato una azione di protesta che culminerà in uno sciopero generale del personale precario della scuola, indetto per il prossimo 6 ottobre.