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In Friuli Venezia-Giulia Cgil-Flc attacca duramente la Giunta di centro-sinistra

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Sono nell’occhio del ciclone, in Friuli Venezia-Giulia, le politiche regionali sull’istruzione e sulla formazione professionale: il “caso” scoppia in questi giorni in occasione del Congresso regionale di Cgil-Flc il cui segretario uscente Antonio Luongo non ha lesinato critiche anche pesanti nei confronti del Presidente Riccardo Illy.
“Siamo molto delusi – commenta Gianfranco Dell’Agnese, membro della segreteria regionale oltre che del direttivo nazionale di Cgil-Flc – poiché le promesse fatte durante la campagna elettorale non sono state affatto mantenute”
Ma in concreto, cosa si rimproverà alla Giunta Illy, che pure due anni fa aveva chiesto alla Corte Costituzionale di pronunciarsi sulla legittimità della Riforma Moratti ?
“Il fatto è – sostiene Dell’Agnese – che qui in Friuli si sta cercando di approvare norme che nel concreto facilitano l’applicazione della Riforma….”
Eppure l’assessore Roberto Antonaz ha messo insieme 5 milioni di euro proprio a sostegno della progettazione delle scuole
“E di questo – afferma Dell’Agnese – gliene abbiamo dato atto: ma i problemi veri e seri stanno nella formazione professionale sulla quale la Regione investe 25 milioni di euro all’anno ricavati in gran parte da fondi europei”
Non è cosa da poco, ci sembra
“Sì, certo, peccato che tutta la formazione professionale continui ad essere in mano ad organizzazioni private, mentre noi chiediamo che le risorse vengano gestite, almeno in parte, da soggetti pubblici, per esempio dalle stesse scuole statali”.
“Il problema principale – conclude Dell’Agnese – sta nel fatto che nella nostra regione istruzione e formazione professionale sono in mano a due assessorati diversi che fanno fatica a colloquiare e a mettere insieme una proposta credibile”.
Un esempio per tutti: all’assessore alla formazione professionale Roberto Cosolini, diessino, non spiace l’idea del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione che si realizza in percorsi misti di scuola-lavoro, mentre Roberto Antonaz (Rifondazione Comunista) sta lavorando da tempo ad una legge regionale per portare a 16 anni l’obbligo scolastico.
Come è facile intuire quella in corso in Friuli non è affatto una polemica locale, ma investe uno dei nodi fondamentali della riforma del secondo ciclo di istruzione ed evidenzia due diverse ipotesi politiche. La “questione friulana” rappresenta forse l’anticipazione di uno scontro assai più ampio al quale si assisterà nei prossimi mesi, qualunque sarà lo scenario politico futuro.