
Relativamente alla “Scuola secondaria di primo grado. Competenze attese al termine della classe terza” per quanto riguarda la “Lingua e Letteratura” italiana, nelle Indicazioni nazionali, da poco disponibili nel sito del Ministero, si segnala che “Nella scuola secondaria di primo grado l’impegno principale seguita ad essere quello che era nella scuola primaria: affinare le capacità di lettura e di scrittura; in più, imparare a valutare la qualità di un testo, e a distinguere tra testi letterari e non letterari”.
Ma non solo, si sottolinea pure che è opportuno “leggere insieme agli studenti, in classe, ad alta voce, e far leggere loro a casa testi di buona qualità, sia che si tratti di testi argomentativi sia che si tratti di testi creativi. L’epica classica, convenientemente semplificata (Omero più di Virgilio); la mitologia greca e orientale; le saghe nordiche; ma anche, se piacciono, i romanzi cavallereschi medievali e rinascimentali, dal ciclo di re Artù al Furioso di Ariosto, per esempio, incoraggiando sempre il confronto con la loro resa teatrale, cinematografica, televisiva, fumettistica. Oltre alle antologie scolastiche, vari siti di associazioni culturali propongono testi adatti al pubblico degli adolescenti, anche prelevati dal repertorio del graphic novel e della narrativa young adult. Ma i classici moderni, letti integralmente in classe o a casa, sono sempre una buona opzione: Pinocchio, L’isola del tesoro di Stevenson, i romanzi di Jules Verne, un po’ di buona fantascienza e di buon horror (Stephen King, per esempio, o Asimov), il fantasy di Harry Potter o le saghe di Percy Jackson: inutile, in questo caso, creare un ‘canone italiano’, meglio scegliere i buoni libri anche e soprattutto dalle letterature straniere.
Se per un verso è compito dei docenti far appassionare gli alunni alla lettura è pure compito loro “sviluppare la “curiosità di vedere come va a finire la storia e a tale scopo “sono strumenti ideali la fiaba, il fumetto, il racconto lungo, il romanzo breve o lungo di avventura o di magia”.
Dunque accanto alle antologie, ai ragazzi della secondaria di primo grado, possono essere proposti, come libri da leggere, anche testi “prelevati dal repertorio delle graphic novel e della narrativa young adult“ e persino “un po’ di buona fantascienza e di buon horror, Stephen King, o Asimov, il fantasy di Harry Potter“, indicati anche per le elementari, “o le saghe di Percy Jackson: inutile, in questo caso, creare un ‘canone italiano’, meglio scegliere i buoni libri anche e soprattutto dalle letterature straniere”.
Di questi libri “anziché assegnare ‘riassunti a casa’ che verrebbero delegati all’Intelligenza artificiale” sarà utile parlare in classe chiedendo agli studenti di consigliare o sconsigliare un testo ai compagni, argomentando il proprio parere in maniera chiara ed efficace; oppure incoraggiando racconti alternativi, rielaborazioni, scambi di personaggi e manipolazioni delle trame, o rielaborazioni figurative o in forma di fumetto, anche con strumenti multimediali”, ammessa sì, ma “senza eccessi: la parola, scritta e letta, resta la cosa più importante”.
Ma sarebbe anche utile “organizzare incontri con autori e autrici di libri adatti alla loro età, incontri gestiti dagli studenti stessi secondo la modalità della presentazione e dell’intervista. Naturalmente, a fronte di una materia virtualmente sconfinata, occorre che l’insegnante selezioni di anno in anno percorsi che contemplino un numero limitato di testi e autori scelti tra quelli che si suppone possano interessare gli studenti: soprattutto a questo stadio dell’istruzione bisogna evitare il feticcio della ‘infarinatura’. Tra gli undici e i quattordici anni è giusto leggere liberamente, felicemente, senza preoccuparsi di un fantomatico canone, e senza curarsi della storia letteraria.”
In ogni caso, sembra opportuno, che i docenti prendano in carico quanto le nuove indicazioni nazionali espongono, attraverso un loro attento esame, anche perché le novità non sembrano mancare, anzi.