Home Attualità Essere insegnanti vuol dire essere discriminati? Serve inversione di tendenza

Essere insegnanti vuol dire essere discriminati? Serve inversione di tendenza

CONDIVIDI

Parole molto dure da parte del segretario Uil Scuola Pino Turi, che commenta la notizia dell’insegnante di origine calabrese a cui le è stato negato la possibilità di affittare una casa a Mantova, in quanto il proprietario ha deciso di escludere fra gli inquilini, oltre i meridionali e gli extracomunitari, anche i docenti.

“Essere un insegnante è diventato elemento di discriminazione, tuona Turi, come la provenienza geografica o l’etnia: un fatto che desta grandissima preoccupazione, non solo e non tanto perché la discriminazione è sempre da condannare, ma perché indirizzata ad una insegnante che dovrebbe, per funzione e status, rappresentare istituzionalmente, l’educazione, l’integrazione e la tolleranza, l’identità e la coscienza di un paese”.

“Azioni tanto odiose, sebbene probabilmente isolate, rappresentano un pericolo incombente per la coesione di un paese – aggiunge Turi, che inoltre invita ad una reazione di solidarietà la società civile”.

Per il segretario Uil Scuola, “pensare questo di un insegnante è toccare il fondo del senso civico e sociale: la scuola, gli insegnanti, soli non possono farcela, serve un’inversione di tendenza che rivaluti la funzione della scuola statale di tutte e di tutti, da parte dell’intera società civile e politica”. Insomma, servono interventi concreti per cambiare decisamente rotta.

Il punto cruciale è proprio l’autorevolezza della professione del docente, oggi più che mai ai minimi storici, purtroppo.
Non bisogna però perdere di vista il fatto che si tratta prima di tutto di un episodio di discriminazione, in secondo luogo, l’inclusione nella “lista nera” dei docenti da parte del proprietario dell’appartamento, riflette appunto una perdita di prestigio sociale e punto di riferimento da parte della categoria a cui bisogna rispondere non solo con l’indignazione (quella aggiungiamola contro al razzismo verso meridionali e stranieri), ma anche con la riflessione. Gli insegnanti, sembrano essere lasciati soli dal paese. Riprendiamoceli!