Home Attualità Installare un distributore di preservativi a scuola: parte la petizione

Installare un distributore di preservativi a scuola: parte la petizione

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Dal “Virginio – Donadio” di Cuneo, arriva una richiesta da parte degli studenti che chiedono al Consiglio d’istituto di installare un distributore di preservativi a scuola, per aiutare i giovani al sesso sicuro. A tal proposito, è stata lanciata una petizione a sostegno della richiesta.

L’importanza dell’educazione sessuale

Alla base della petizione promossa dai ragazzi, c’è l’importanza dell’educazione sessuale, proprio perchè è durante l’età che comprende la scuola superiore in cui i giovani iniziano i primi approcci sessuali.

Gli studenti si appellano all’art. 32 della Costituzione italiana, che intende la salute di interesse della collettività, e quindi come sia fondamentale che le scuole, ossia i luoghi di maggior aggregazione giovanile, attivino percorsi di informazione sessuale, con lo scopo di prevenire malattie trasmissibili sessualmente e gravidanze indesiderate.

Ma non si tratta di una novità: già lo scorso anno scolastico alcuni studenti dell’Istituto “Virginio – Donadio” di Cuneo proposero di installare un distributore di preservativi a scuola. Il Consiglio di Istituto allora in carica, respinse la richiesta. Quindi lo scorso 15 Dicembre 2018, il Comitato studentesco dello stesso Istituto ha approvato, all’unanimità, una nuova proposta di installazione di un distributore di preservativi all’interno della scuola agraria e alberghiera.

 

L’informazione sull’educazione sessuale a scuola è necessaria

Per andare a spulciare qualche dato in merito al rapporto fra studenti e sesso, possiamo prendere in considerazione il rapporto Censis del 2017 dal titolo “Conoscenza e prevenzione del Papillomavirus e delle patologie sessualmente trasmesse tra i giovani in Italia”, che evidenzia come il primo rapporto sessuale avviene, in media, ai 17 anni di età, mentre solo il 19,8% dichiara di averlo fatto prima dei 16 anni.

Circa il 93,8% dei ragazzi intervistati, tra i 12 e i 24 anni, è a conoscenza delle malattie sessualmente trasmissibili: al primo posto viene citato l’Aids come patologia più conosciuta, diminuiscono le percentuali per sifilide (23,1%), candida (18,2%) , Papilloma Virus (15,6%). Le percentuali più basse, il 15% e il 13%, si attestano per la conoscenza di gonorrea ,epatiti ed herpes genitale.

L’istituto di ricerca sostiene inoltre che solamente il 15% dei giovani ritiene di essere molto informato sul sesso. In Italia la totale assenza di norme che regolamentano “l’educazione sessuale” nelle scuole condanna a morte decine di ragazze e ragazzi all’anno, si legge sul testo della petizione, che vanno incontro a malattie mortali in quanto disinformati sul tema, e perché riscontano difficoltà nell’accedere agli strumenti di prevenzione.

Anche la LILA (lega italiana lotta AIDS) scende in campo e sostiene che introdurre dei distributori di profilattici con prezzi calmierati nelle scuole, possa permettere di rendere i preservativi (ossia gli unici strumenti che possono prevenire le malattie trasmissibili sessualmente) più facilmente accessibili.

I giovani hanno infatti difficoltà ad accedere al condom per la vergogna che sussiste nel comprare lo strumento nelle farmacie o nei supermercati, che sarebbe abbattuta se un distributore di profilattici venisse installato all’interno dei bagni della scuola, ove sarebbe garantita maggiore riservatezza. In secondo luogo i costi, dovuti ai prezzi calmierati, sarebbero abbattuti, col risultato che il preservativo diventerebbe effettivamente più accessibile.

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Si attende il tema in Parlamento

L’educazione sessuale a scuola è una tematica che dovrebbe approdare a breve anche in Parlamento. Lo ha annunciato l’on. Luigi Gallo (M5S), presidente della VII Commissione della Camera, come riportato in precedenza.

“A gennaio dopo l’inserimento dell’educazione motorie iniziamo in Commissione Cultura alla Camera, la discussione delle proposte di legge sull’inserimento curricolare dell’educazione civica nella scuola con l’assunzione di nuovo personale e con una formazione ad hoc”, dichiarò Gallo, che però ha aggiunto: “Sarà l’occasione per aprire il dibattito anche sull’educazione sessuale e sulle libertà individuali che la nostra Costituzione tutela”.