
Come sappiamo, quest’anno è partita una sperimentazione nelle scuole relativa all’uso dell’intelligenza artificiale, voluta e acclamata dal ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha annunciato il progetto lo scorso settembre.
La sperimentazione, che intende proporre tipologie di didattica diversificate e “ritagliate” in base alle singole peculiarità di apprendimento degli allievi, affrontando “sfide” non indifferenti, ad iniziare da quelle di tipo etico, ha preso il via già in questo anno scolastico in 15 classi, in alcune regioni: Calabria, Lazio, Toscana, Lombardia.
“Vogliamo trasparenza”
Elisabetta Piccolotti, di Alleanza Verdi e Sinistra, ha annunciato in un comunicato di aver presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Valditara, scettica dell’utilità dell’IA a scuola e convinta, anzi, che possa essere dannosa. “È un tema di grandissima rilevanza, perché tocca il futuro dell’istruzione e, soprattutto, pone seri interrogativi sulla tutela dei dati personali di studentesse e studenti e sulle caratteristiche degli algoritmi utilizzati. Per questo abbiamo presentato al Ministro un’interrogazione parlamentare: vogliamo trasparenza e vogliamo scongiurare il pericolo che gli studenti italiani vengano ‘catalogati’ sulla base di algoritmi progettati da società private che hanno finalità diverse da quelle delle istituzioni dell’istruzione pubblica”, ha detto.
“Quali software verranno utilizzati? Da quali aziende private o da enti pubblici sono stati sviluppati? Chi avrà accesso ai dati raccolti e con quali garanzie di sicurezza? Gli algoritmi che governano questi assistenti virtuali saranno consultabili e verificati da esperti indipendenti per garantire equità e imparzialità? Dove verranno conservati i dati? Saranno utilizzati solo per fini didattici o potranno essere sfruttati per profilazioni o valutazioni delle performance degli studenti?”, ha aggiunto.
“Già in passato – ha concluso la deputata rossoverde in Commissione Cultura – il Ministero ha siglato protocolli per l’uso di dati scolastici con fondazioni private: vogliamo sapere quali misure siano state adottate per evitare che l’istruzione pubblica diventi un laboratorio sperimentale che, senza adeguate tutele, regala i dati di tutti gli studenti italiani a società che potrebbero farne uso anche per scopo di lucro”.
Il questionario della Tecnica della Scuola e Indire
E’ proprio per questo motivo che Tecnica della Scuola e il gruppo di ricerca Paths di Indire hanno realizzato il questionario rivolto ai docenti di ogni ordine e grado delle nostre scuole, per affrontare il tema dell’AI applicato alla didattica.
Una ricerca unica in Italia, il primo questionario per gli insegnanti che si stanno cimentando con quello che da molti è visto come lo strumento che caratterizzerà il presente e il futuro della nostra vita, in ogni settore, compresa la scuola.
Tante le ricerche internazionali susseguitesi negli ultimi tempi che hanno cercato di capire se l’intelligenza artificiale può essere utilizzata nella pratica didattica del docente per migliorare l’apprendimento degli studenti.
Grazie all’indagine lanciata da Indire e La Tecnica della Scuola, il docente risponderà a una serie di domande semplici ma pratiche chiarendo qual è il rapporto attuale che vive con l’IA. L’utilizzo di questo strumento, a disposizione di tutti i docenti, può riflettersi sull’apprendimento degli alunni che, in alcuni casi, sembrano essere più avanti dei loro insegnanti nella conoscenza del mezzo.
La ricerca proverà a svelare, con l’aiuto dei partecipanti, quale uso il docente fa dello strumento, se può servire nella pianificazione delle attività didattiche, nell’organizzazione delle attività extra docenza, quanto e in cosa può essere utile per lo studente, i motivi che possono ostacolare (se ci sono) l’utilizzo dell’IA in classe.
I risultati dell’indagine, che si chiuderà il 16 febbraio 2025, saranno pubblicati sul portale della Tecnica della Scuola e sul sito di Indire.