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Invalsi 2013: ampliato il gap tra Nord e Sud, ma le soluzioni?

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Come ormai è noto, sono le regioni del Nord-Ovest a strappare, tra le aree geografiche italiane, i migliori risultati. In fondo alla classifica si piazzano le regioni meridionali, Calabria, Sardegna e Sicilia in particolare. Un divario, che a distanza di 12 mesi, si è addirittura incrementato.
Basta fare qualche esempio. I 200 punti della media nazionale per tutte le prove diventano 215 in Piemonte e 178 in Sardegna per la prova di Matematica della scuola superiore. Una differenza di 37 punti che l’anno scorso ammontava “soltanto” a 27 punti.
In parecchi casi, quindi, il gap tra Nord e Sud si è amplificato. La peculiarità del sistema formativo italiano a due velocità è data da due diversi trend: al Nord le performance migliorano dalla seconda elementare ella seconda superiore; al Sud e nelle regioni dell’Italia centrale l’andamento si inverte. E i risultati peggiorano procedendo verso le classi della scuola secondaria di secondo grado. Tra le regioni dell’Italia centrale spiccano i buoni risultati delle scuole delle Marche, in testa a tutte le regioni del raggruppamento centro-meridionale.
Su questi dati la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di Sinistra, ecologia e libertà in commissione Istruzione puntualizza: “i risultati ottenuti nei test Invalsi non possono misurare gli esiti educativi complessivi di quelle scuole che riescono, spesso con risorse scarsissime, a motivare alla frequenza anche gli alunni più svantaggiati. La valutazione scolastica è tema delicato che non si può affrontare in maniera parziale e senza una interlocuzione continua e approfondita con il corpo insegnante“.