Home Attualità Istituti tecnici e professionali, Valditara: “Non sono meno performanti dei licei”, e...

Istituti tecnici e professionali, Valditara: “Non sono meno performanti dei licei”, e rilancia il 4+2+1: “Rivoluzione”

CONDIVIDI

Oggi, 5 luglio, il ministro dell’Istruzione e del Merito è intervenuto al panel “Investire nel futuro dell’Italia. Formazione e valorizzazione dei talenti” nell’ambito dell’evento “Forum in Masseria 2025”.

Il conduttore Bruno Vespa si è congratulato con il ministro per il successo della misura del divieto di cellulare a scuola anche alle superiori. “Ne eravamo convinti, l’ultimo sondaggio è molto incoraggiante. La grande maggioranza degli studenti è d’accordo”.

La nuova idea di Valditara

Valditara ha poi parlato del mismatch tra formazione e posti di lavoro. “Il sistema scolastico attuale non riesce a formare i giovani per avere uno sbocco completo. Abbiamo cercato di dare una risposta con la riforma del 4+2 istituendo per la prima volta il meccanismo della filiera, l’idea del campus. Non dimentichiamoci che per avviare la filiera la scuola deve ottenere il coinvolgimento di almeno un’azienda”.

“Diamo molta importanza alle soft skills, come la puntualità, il sapere organizzare il lavoro di squadra, all’alternanza scuola lavoro, all’internazionalizzazione e alle materie di base in modo che non siano meno performanti dei licei. Quattro anni non significa meno formazione.

Valditara ha poi discusso in merito alla novità del 4+2+1: “Stiamo ragionando sul 4+2+1, su come estendere ulteriormente il 4+2, previo accordo tra ateneo e Its e previa costruzione di percorso di intesa. Ci vuole una legge, stiamo ragionando con la CRUI e la collega Bernini. Si tratta di una rivoluzione, una opportunità in più”.

Valditara e il valore del lavoro

“Negli altri Paesi i giovani frequentano, magari per il 60 o 70% istituti tecnici. Altrove non c’è questa grande differenza con i licei. Abbiamo bisogno di una svolta culturale. Dobbiamo puntare sull’orientamento: partirà in autunno una campagna per parlare delle opportunità degli Its. Con la riforma del 4+2 portiamo gli imprenditori a insegnare nelle scuole”.

“Il tema lavoro è minoritario nei nostri giovani, è dopo libertà, diritti, vivere bene. Ci vuole una rivoluzione che metta al centro il lavoro come valore. Torniamo a valorizzare la fatica, sennò è tutto dovuto, tutto comodo, ogni difficoltà viene messa da parte. Riportiamo al centro la cultura del lavoro, proviamo a sperimentare percorsi imprenditoriali alle elementari. Il lavoro è stato un po’ messo da parte in questi ultimi anni. Dobbiamo individuare i talenti”.