
C’è una nuova idea di cui ha parlato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara: equiparare i due anni di Its (i due del 4+2) ai primi due anni di laurea triennale, in modo che gli studenti, una volta conclusi, possano frequentare un solo anno per arrivare alla corona d’alloro della “laurea breve”.
Come funzionerà?
Insomma, come riporta La Repubblica, il modello diventa praticamente “4+2+1”: quattro anni di scuola superiore, due di Its e uno di laurea triennale. Quando dovrebbe partire questo sistema? Secondo il capo del dicastero di Viale Trastevere, dall’anno scolastico 2026/2027.
“Valutiamo il biennio Its equivalente alla laurea breve”, ha annunciato Valditara in visita all’Its Academy Antonio Bruno di Grottaminarda, in provincia di Avellino. “Con la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini stiamo ragionando per andare ancora più avanti per quanto riguarda gli Istituti tecnologici superiori: pensiamo di portare il percorso a 4+2+1 per far sì che il biennio degli Its sia equivalente ai primi due anni delle lauree brevi”.
“È una possibilità – racconta ancora il ministro – che daremmo ai tecnici, alle università e agli studenti”. E che avrebbe l’obiettivo, sottolinea Valditara, “di aumentare l’appeal degli Its e offrire alle università la possibilità di pescare nel bacino degli Its competenze e studenti, sia contaminando gli istituti tecnici e i sistemi universitari, che gratificando e valorizzando una scelta ritenuta strategica”. L’idea è nata “guardando alle esperienze internazionali”, spiega ancora Valditara, “Il mondo delle industrie, delle aziende e delle organizzazioni di categorie è estremamente favorevole”.
“Ora sono in corso le interlocuzioni tra dirigenti del ministero dell’Istruzione, del ministero dell’Università e della Crui per capire come mettere a punto il progetto. Saranno le Università nella loro autonomia – precisa ancora Valditara – a decidere se e come accedere a questa opportunità”.
La lettera alle famiglie
Sugli Its, sempre da Avellino ha detto: “La volontà è quella di fare in modo che anche dopo i fondi del Pnrr, il percorso non venga abbandonato. Ma che, al contrario, venga sempre più incoraggiato”. Per questo il ministro ha deciso di scrivere una lettera direttamente alle famiglie: “Vi prometto che già da questo autunno, facendo partire una consultazione presso tutte le associazioni di categoria, invierò una lettera a tutte le famiglie italiane perché vengano a conoscenza di quali straordinarie opportunità formative occupazionali la nostra scuola e questi percorsi possono offrire perché facciano le scelte giuste, le scelte di futuro per i loro figli”.
Critiche da Flc Cgil
“Si tratta dell’ennesimo tentativo del ministro di sponsorizzare il percorso 4+2 della filiera tecnologico professionale, un progetto di riforma poco apprezzato dalle famiglie e dagli studenti italiani, che solo per lo 0,09% lo hanno scelto per l’anno scolastico 2025/26”.
Ecco cosa dice il sindacato di categoria: “Non sono bastate le conferenze di servizio con i direttori regionali e i dirigenti scolastici di tutta Italia, i comunicati altisonanti e le pressioni dirette e indirette a cui abbiamo assistito per due anni, oggi il ministro si inventa una ulteriore gratificazione: la possibilità di riconoscere agli ITS (biennio successivo al diploma quadriennale) crediti sufficienti per essere equiparati al biennio iniziale del percorso universitario. Quale sarà la prossima offerta? Un viaggio premio per chi affronta la filiera 4+2?”.
“Al contrario di quanto proclamato dal ministro, ribadisce la Flc Cgil, questa operazione svilisce e mortifica la dignità di percorsi diversi, confondendo il livello e la specificità della formazione con una semplice raccolta di crediti formativi, utilizzabili a prescindere dalla coerenza e dalla consistenza di percorsi che hanno finalità diverse. Tutto ciò sminuisce fortemente anche il ruolo dell’autonomia universitaria nella preparazione dei programmi di formazione. Infatti, già oggi, gli Atenei, a seguito di specifiche convenzioni con gli ITS, possono riconoscere, a particolari segmenti formativi, un certo numero di CFU coerenti con i percorsi universitari: niente a che vedere con una operazione concordata a tavolino tra i ministri di Istruzione e Università”.
“Sarebbe il caso di realizzare investimenti per migliorare la qualità della scuola, invece di ostinarsi a sponsorizzare in ogni modo un modello di formazione quadriennale che diminuisce la preparazione degli studenti ed è guardato con sospetto da docenti e famiglie”, conclude la Flc Cgil.
Ddl filiera tecnico-professionale 4+2, cosa prevede
Il disegno di legge sull’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale, già approvato dal Senato, è stato, lo scorso agosto, approvato anche alla Camera ed è diventato legge. Con 156 voti a favore, 97 contrari e 19 astensioni la riforma voluta dal ministro Valditara è stata approvata in via definitiva e quindi a questo punto se ne attende soltanto la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
- Grazie al modello 4+2, gli studenti dei percorsi quadriennali potranno accedere direttamente ai corsi degli ITS Academy. In alternativa, il percorso quadriennale conferisce un titolo di studio spendibile nel mondo del lavoro al pari di un diploma quinquennale e consente di iscriversi all’Università.
- Vengono istituiti i “campus”, reti che collegano l’offerta didattica degli Istituti tecnici e professionali, degli ITS Academy e dei centri di formazione professionale.
- La qualità del percorso d’istruzione dei ragazzi è garantita con una maggiore interazione con il mondo del lavoro e la presenza di esperti provenienti dalle imprese per coprire competenze che non sono presenti tra i docenti.
- Sono potenziati lo studio delle materie STEM, delle lingue, la didattica laboratoriale e i Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO).
- Gli istituti potranno riservare quote orarie da destinare ad attività legate al territorio.
- Gli organici dei docenti restano invariati, consentendo il potenziamento dello studio delle discipline nel quadriennio.