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L’elogio alla lettura di Mattarella: gli sms da 140 caratteri non sviluppano capacità critica

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“Non credo che in futuro esisteranno solo immagini, messaggi da 140 caratteri o frasi incompiute: credo che la lettura sarà sempre insostituibile”.

A dirlo è stato il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al Quirinale nel corso dell’incontro con i rappresentanti dell’Osservatorio permanente dei giovani editori, che promuove l’iniziativa del ‘Quotidiano in classe’.

Secondo Mattarella, il testo scritto non rischia l’estinzione, semplicemente perché è e rimane “l’unico strumento che consente di sviluppare una reale capacità critica”.

“Le nuove tecnologie – continua il presidente – offrono nuove opportunità a tutti, ma non credo che cancelleranno quelle vecchie”.

Il problema, semmai, è quello di “estendere sempre di più, a tutti, la possibilità di conoscenza attraverso i mezzi di informazione” anche, ha aggiunto Matterella, quella “giovane generazione dei nativi digitali, cui certamente io non appartengo” che ha a disposizione una “ricchezza di strumenti che arricchisce la libertà”.

“Siamo in un momento di storica evoluzione della nostra società in cui i mezzi di comunicazione si moltiplicano e si diversificano: questo chiama il mondo dell’informazione a interpretare sempre in maniera nuova se stesso, con nuova efficacia e nuovi strumenti”, ha inoltre detto il Capo dello Stato, sottolineando quanto l’iniziativa che ormai da 15 anni persegue l’Osservatorio di consentire la lettura dei giornali in classe consenta anche al mondo dell’informazione di “stare al passo con i tempi” trovando spunti nel contatto con le nuove generazioni.

 

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Per il Capo dello Stato, il progetto, che coinvolge oltre 2 milioni di studenti, circa l’80% della popolazione scolastica tra i 14 e i 18 anni, risulta essere “uno strumento che arricchisce le potenzialità educative della scuola”, ha aggiunto il capo dello Stato, ringraziando anche i docenti che si sono fati carico di “questo ulteriore impegno” nello svolgimento del loro compito didattico.

Giunto al suo 15esimo anno di attività, scopo dell’Osservatorio permanente giovani-editori è quello di “fare dei giovani di oggi, i lettori critici di domani per renderli più complessivamente dei cittadini più liberi”. Il progetto, guidato da Andrea Ceccherini, è sostenuto da Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, L’Unione Sarda, L’Adige, L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi, La Stampa, Il Tempo, La Gazzetta di Parma, Il Gazzettino, La Gazzetta dello Sport.

“Leggere e confrontarsi serve a crescere” e la “fatica di confrontarsi arricchisce. Certo – ha detto ancora Mattarella rivolgendosi ai giovani presenti in sala – sarebbe più facile seguire le mode, ma è lo spirito critico che consente di sviluppare autonome valutazioni” sul mondo che ci circonda. E di esercitare la propria libertà. “La libertà – ha affermato – non è una condizione individuale per soddisfare desideri personali, ma si realizza nel rapporto con gli altri. E i nuovi mezzi di comunicazione servono a realizzare insieme agli altri la propria libertà, la propria condizione civica di cittadini”. 

 

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