Home I lettori ci scrivono L’indeterminatezza delle “Nuove idee per la didattica laboratoriale”

L’indeterminatezza delle “Nuove idee per la didattica laboratoriale”

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Il Miur ha indirizzato ai Licei Scientifici un bando di concorso per incoraggiare le attività di laboratorio: “Le scuole devono presentare un progetto finalizzato all’elaborazione di esperienze di laboratorio povero con la realizzazione di materiale didattico organizzato in Kit trasportabili“.

L’esplicitazione del significato di laboratorio è il fondamento dell’approccio razionale al problema: procedura disattesa dai provvedimenti ministeriali. “Povero” e “Kit trasportabili” non veicolano la natura e la sostanza della didattica laboratoriale: riguardano aspetti secondari.

Se il problema fosse stato affrontato con il dovuto rigore, sarebbe stato valorizzato il capitale che le discipline pedagogiche hanno costituito.

Il laboratorio non va inteso come fatto isolato ma come parte di un sistema di laboratori che coinvolge tutta la scuola” scriveva Francesco De Bartolomeis: solo la ricerca è in grado di garantire l’efficacia del servizio scolastico. Un indirizzo di pensiero che mette in secondo piano le discipline per privilegiare i metodi d’approccio ai problemi, la didattica attiva, la promozione di capacità.

Visione confermata dai regolamenti di riordino del 2010 che includono, tra i punti fondamentali e imprescindibili della didattica liceale, “la pratica dei metodi di indagine propri dei diversi ambiti disciplinari”.

Una vera rivoluzione: l’immagine delle discipline si dilata. Le materie d’insegnamento non sono più viste come organica struttura del conosciuto. La loro immagine si vitalizza nella progressione: problema – metodo – argomento – problema – metodo …

Questo l’aspetto culturale e operativo dell’assunto “Il laboratorio deve coinvolgere l’intera scuola”: una didattica fondata sui metodi disciplinari sollecita, promuove e rinforza le competenze.

Le competenze generali costituiscono le mete formative di tutti gli insegnamenti: la convergenza dei percorsi di conquista delle competenze specifiche è la relativa strategia vincente.

In rete “La professionalità dei docenti: un campo inesplorato” approfondisce il tema.