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L’università è al verde e parte la colletta

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La convenzione con la sede principale prevede un esborso annuo di 550mila euro, da qui l’iniziativa mirata alla compartecipazione alle spese attraverso un versamento di un euro per abitante. Tutti insieme per salvarla, e per permettere ai 500 studenti che la frequentano di proseguire gli studi.
Un Università in crisi che chiede aiuto agli abitanti. E i cittadini rispondono, con una colletta. Per salvarla, verseranno un euro a testa. È la proposta avanzata dal Comune di Avezzano ai marsicani, per permettere a tutti i pendolari che gravitano sulla città, provenienti principalmente dai paesi limitrofi, di continuare a studiare nella sede distaccata della facoltà di Giurisprudenza, aperta nel 2005 dopo una convenzione con l’Ateneo di Teramo.
Uno sforzo richiesto a seguito della difficoltà, da parte di Università e Comune, di portare avanti nuovi progetti e assicurare continuità per gli oltre 500 studenti che la frequentano, con l’obiettivo di ottenere una compartecipazione alle spese. La Facoltà, che ha sede nei locali dell’ex scuola media “L. Da Vinci” di via Napoli, è diventata nel corso degli anni un punto di riferimento per molti ragazzi della provincia di L’Aquila, oltre a rappresentare un motivo di prestigio per la città. E l’appello era stato lanciato già dall’anno scorso, quando l’amministrazione comunale aveva bussato alle casse della Regione, chiedendo aiuto e impegno per assicurarne il regolare e costante funzionamento.
La sottoscrizione della nuova convenzione ventennale con l’Università di Teramo, rinnovata nel 2010, prevede un esborso annuo a carico del bilancio del Comune di Avezzano di 550.000 euro, oltre alle spese di funzionamento e gestione, quali energia elettrica, riscaldamento, arredamento, messa a disposizione di sedi idonee ed adeguate attrezzature e l’impiego di operatori. Un impegno consistente in un momento di riduzioni dei trasferimenti statali e difficoltà di bilancio.
Da qui l’idea di fare cassa comune, insieme per salvarla. L’iniziativa è partita dall’assessore con delega all’Università Iride Cosimati, e i paesi marsicani chiamati a scendere in campo sono Aielli, Celano, Capistrello, Canistro, Civitella Roveto, Gioia dei Marsi, Lecce nei Marsi, Massa d’Albe, Pescasseroli, Sante Marie, Scurcola Marsicana, Trasacco e Tagliacozzo.