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La Buona Scuola targata genitori

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La Buona Scuola targata genitori non conosce mezze misure. Analizzando i dati dell’indagine esplorativa sulle linee guida La Buona Scuola promossa dall’Age (associazione italiana genitori) attraverso un questionario chiuso on line sul sito associativo (www.age.it), emergono posizioni e proposte chiare e nette dei genitori sulla riforma della scuola del governo Renzi. Consensi e criticità dei genitori raggiungono percentuali plebiscitarie.

Un mese di consultazione online, conclusa il 20 ottobre, a cui ha 1.143 persone , di cui 659 donne (il 64%) e 371 uomini (il 36%), l’età media è di 46 anni e il 75% ha figli a scuola, il 19% esercita la professione di insegnante e il 48% è socio Age. A cui è seguita l’interpretazione e la supervisione scientifica dei dati del questionario a cura di Maria Rita Mancaniello, docente di Psicopedagogia presso l’Università degli studi di Firenze.

Infine, il Rapporto sull’indagine è stato inviato, nei giorni scorsi, al premier Matteo Renzi, al ministro dell’istruzione Stefania Giannini e al direttore generale del Miur Giovanna Boda come contributo dell’Age e dei genitori che hanno partecipato all’indagine in vista degli atti governativi sulla riforma della scuola, cominciando dal decreto atteso in Consiglio dei ministri a fine febbraio.

 

I principali dati

 

Il questionario era composto da 6 sezioni: 5 con complessive 15 domande a risposta chiusa a scelta multipla (possibilità di rispondere a una sola di esse) e una sesta aperta per “altre osservazioni-proposte”.

Sul piano straordinario di assunzione degli insegnanti i genitori, sebbene favorevoli, puntano su alcune precondizioni irrinunciabili: formazione obbligatoria, continua e che abbia didattiche(86%). Bocciata , invece, la chiamata diretta: favorevoli solo l’8% degli intervistati.

Consensi incassa la possibilità di introdurre nuove discipline, ma tra le famiglie regna la sfiducia nella reale attuazione di queste novità, perché per il 39% mancano le risorse economiche e per il 61% occorre un’adeguata formazione degli insegnanti.

Uno spreco di risorse per il 14% dei genitori la valutazione di docenti e alunni. Ma il 70% crede nel Sistema nazionale di valutazione e nelle prove Invalsi. Per valutare il merito dei docenti il 39% chiede un nucleo di valutazione interno alla scuola, con la presenza dei genitori.

La maggiore criticità evidenziata dalle famiglie, infatti, è che la componete genitori è sottovalutata e poco valorizzata: il 71% la vorrebbe paritaria a quella docenti. Gli stessi Organi Collegiali risultano inadeguati addirittura dall’80% dei genitori che mostrano l’esigenza di riformarli assegnandogli un ruolo di indirizzo, controllo (87%).

Un plebiscito di consensi incassa l’alternanza scuola-lavoro (83%), anche se il 17% delle famiglie è contrario all’obbligatorietà di questi percorsi.

Promossi anche i finanziamenti privati alle scuole, purché il Miur vigili (9%) e soprattutto riequilibri differenze territoriali con risorse aggiuntive dove necessario.

Insufficiente, invece, l’impegno del governo a favore degli studenti con disabilità per il 42% degli intervistati. Centrale resta il nodo della preparazione dei docenti.

Assente dalla Buona Scuola il tema della libertà di scelta educativa, riferito in particolare alle scuole paritarie. L’Age ha voluto indagare anche questo tema, registrando che sui fondi alle paritarie i genitori sono divisi tra detassazione (38%) e costo standard (37%). Interessante che ben il 735 degli intervistati considera queste scuole importanti per il pluralismo dell’offerta formativa.

Il capitolo edilizia scolastica è quello che in generale registrale opionini più negative dei genitori. Il 71% è scettico sul Piano Scuole del governo. Per il 19% “solo annunci e poi il vuoto”.

Infine, tra le proposte e le osservazioni dei genitori nelle domande aperte dell’ultima sezione del questionario, il podio va alla richiesta di una maggiore partecipazione dei genitori a scuola. Seguono osservazioni sulla qualità dell’insegnamento: le famiglie chiedono più pedagogia e formazione in servizio per docenti e dirigenti. Ma anche stipendio più alti agli insegnanti e corsi per prevenire il bour out. E invitano a porre attenzione al rapporto con gli enti locali, aspetto trascurato nel documento governativo. Mentre c’è chi si spinge, sul fronte finanziamenti agli istituti scolastici, ad abolire il Mof.

 

I commenti

 

Maria Rita Mancaniello, docente di Psicopedagogia presso l’università degli studi di Firenze: “Così come per tutto il discorso intorno alla rappresentanza, fino ad arrivare al tema della valutazione dei docenti, dalla lettura delle risposte, il dato che emerge più chiaramente è che la componente “genitori” sia stata sottovalutata e poco valorizzata nel panorama delle figure del sistema scolastico, relegando la loro partecipazione ad un ruolo periferico rispetto a quelle che sono le potenzialità della corresponsabilità educativa, propria della relazione tra scuola e famiglia. Tuttavia, i genitori hanno ancora fiducia, o forse speranza, di potersi incontrare realmente con le scuole, per poter condividere azioni e percorsi a favore della qualità della formazione e della vita dei figli/ alunni, in un mondo globale che appare, spesso, non solo complesso, ma anche non del tutto decifrabile.

Le diverse criticità messe in luce dalle risposte del questionario dell’Age, non sono tanto legate alle proposte che sono contenute nel documento su “La Buona Scuola”, quanto al timore di una reale possibilità che siano attuate e della preoccupazione che esse rimangano solo enunciazioni di principio, come molto spesso è successo nel passato, senza trovare applicazione”.

Fabrizio Azzolini, presidente nazionale Age (Associazione italiana genitori): “Rimane indubbia una delusione sul ruolo attribuito, nella gestione della scuola, alla componente “genitori”, la quale si sente sottovalutata e poco valorizzata nel panorama delle figure del sistema scolastico. Dalle risposte al nostro questionario emerge forte la richiesta di poter essere nella scuola come genitori, anche al di là della partecipazione agli Organi Collegiali, come presenza attiva in grado di condividere la vita e l’operatività scolastica. I genitori chiedono di essere sostenuti e accompagnati nella loro opera educativa: nelle risposte aperte, ad esempio, propongono che la scuola organizzi con loro e per loro incontri e corsi di formazione. Le famiglie, infatti, possono sentirsi senza una bussola sociale che li aiuti a orientare i figli verso le scelte per la vita: le life skills, come hanno indicato alcuni genitori, dovrebbero essere collocati fra i compiti della scuola. I genitori vogliono provarci e vogliono farlo alleandosi con la scuola per una corresponsabilità educativa fra le famiglie e la scuola cosa finalmente attuata e concreta. Il desiderio espresso dal governo e dai suoi rappresentanti, di vedere la Consultazione pubblica del documento La Buona Scuola nella logica di co-progettazione partecipata e condivisa, offrono la speranza ai genitori e a tutti coloro che si prendono cura della crescita dei bambini e dei ragazzi, di trovare nel successivo sviluppo e nell’emanazione della riforma, il riconoscimento che si auspicano”.

Sulla partecipazione dei genitori al questionario “è interessante notare – aggiunge Mancaniello – che hanno partecipato alla rilevazione sia associati A.Ge. che soci non A.Ge. quasi nella stessa percentuale, con una piccola percentuale a favore degli esterni all’Associazione. Un dato che può essere letto sia come la capacità dell’Associazione di promuove e diffondere la propria iniziativa in modo capillare, sia come esigenza dei genitori, ma anche degli adulti in generale che hanno a cuore la scuola e sentono il valore della partecipazione, di avere canali di comunicazione specifici e che nell’indagine promossa dall’A.Ge. hanno trovata una opportunità per essere ascoltati”.

 

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