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La chat dei ragazzini dell’orrore

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La Procura della Repubblica di Siena ha spalancato un abisso di orrore e di degrado umano poco immaginabile e con l’aggravante sconvolgente  che i protagonisti di questa sorta di inferno sono ragazzi adolescenti.

La mamma che denuncia

Tutto è venuto a galla quando una manna, esplorando il cellulare del figlio, ha deciso di rivolgersi ai carabinieri del Comando provinciale di Siena.

«Ho scoperto la chat per caso» racconta. Ne ha discusso con altre mamme, ma l’hanno liquidata: Banalità. Lei invece si è rivolta ai carabinieri: «Mi creda è orribile». L’hanno sentita e poi hanno iniziato a indagare.

La chat dell’orrore

E hanno scoperto la chat dell’orrore con adolescenti iscritti da tutta Italia: da Napoli a Torino. Aveva svastiche come icone. E un nome: «The Shoah party». Entrando si apriva l’inferno: stupri, violenze, bestemmie a ogni riga. E poi risate e un  meme con commenti assurdi: «Io la mia prof la stuprerei…».

E ancora: «Gli accendini e gli ebrei dove sono?» si domanda il primo ragazzino. Mandano meme. Bestemmie: «Gli ebrei sono combustibile». Uno skroll di schermate. C’è un video con due ragazzine che avranno sì e no dodici anni, che fanno sesso con un coetaneo. «E poi dicono che i preti non devono stuprare i bambini…».

Tre mesi di indagine

Dopo la denuncia della mamma i carabinieri per tre mesi hanno letto tutto e a annotato numeri e indagato sulle persone.

Pare siano oltre trecento gli utenti giovanissimi che siano entrati e usciti da «Shoah party». Quasi tutti ragazzini. Di Torino erano 8 ma c’era pure un uomo di 44 finito lì dentro perché la scheda sim da cui suo figlio chattava era intestata a lui. Lo hanno indagato. E lui adesso dice: «Forse avrei dovuto controllare meglio il telefono di mio figlio».

Video terribili

I carabinieri hanno trovato i video pedopornografici che fanno accapponare la pelle soltanto a dire che cosa mostravano.  Ma c’era tutto: l’Isis che taglia le teste. Le torri gemelle. «Vorrei ammazzare tutti». I bambini malati: «tutti quelli con il cancro». La leucemia come oggetto di scherno. C’è un bambino africano inginocchiato accanto a una pozzanghera colma di acqua fangosa da cui beve.

25 ragazzini indagati

Intanto la Procura ha indagato 25 ragazzini e fra non molto iniziano gli interrogatori. Negare sarà inutile: carabinieri e Procura sanno chi ha fatto cosa e quando.