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“La filosofia coi bambini”

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Spiegano gli ideatori del progetto: “Non si parte da una storia letta, da un racconto o da una narrazione ma partiamo dagli oggetti. Quindi è un tipo di filosofia analitica che nasce dalla necessità di integrare la normale attività scolastica arricchendola di esperienze altamente innovative”.
In altre parole, spiega Il Corriere della Sera, è come se i ragazzi fra i 5 e gli 11 anni diventassero loro stessi un po’ filosofi, applicando un metodo che li spinge ad indagare anche su oggetti di uso quotidiano. Un metodo ancora sperimentale e una pratica educativa che, per il momento, si sviluppa con un’ora alla settimana nelle scuole o attraverso laboratori e che non “si pone come obiettivo la trasmissione di qualche nozione, bensì lo sviluppo di forme autentiche di conoscenza o di pensiero,( idee, parole, concetti, sentimenti, emozioni) da parte dei bambini, che la praticano in gruppo o singolarmente”.
Il metodo, scrive sempre il giornale milanese, è già stato applicato in alcune scuole delle Marche e della provincia di Mantova: quest’estate porteranno i laboratori a Ostuni in Puglia e l’anno prossimo i tutor sceglieranno cinque o sei scuole fra quelle che ne hanno fatto richiesta e a seconda delle domande che arriveranno decideranno dove andare. Ma l’idea del team è di fare una sperimentazione più a lungo termine.
Secondo questi dottorandi i vantaggi si coglierebbero nel passaggio alla scuole media, perché sarebbero studenti più preparati ad affrontare il passaggio: “il passaggio alle medie è, infatti, una crisi gigantesca”.
I laboratori, infine, non necessitano di alcun materiale specifico se non di una partecipazione il più possibile costante da parte degli alunni, consentirà loro di raggiungere quelli che sono gli obiettivi ormai classici della filosofia insegnata ai bambini, ovvero: un incremento dell’apertura mentale, delle possibilità immaginative, dell’amore per il dialogo e la discussione regolamentata all’interno di un gruppo e non ultima la capacità di trattare concetti complessi e profondi quali quelli di vita, morte, amore, dolore, cultura, integrazione, possibilità, ecologia, sogno, anche in giovane età.