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La Finanziaria in Gazzetta

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Le cattedre orario esterne vanno in pensione. Dal prossimo anno scolastico, infatti, le ore a disposizione cesseranno di esistere e le cattedre saranno costituite da 18 ore frontali. Per riempire le cattedre saranno utilizzati gli spezzoni di cui si compongono le cattedre orario esterne. Vale dire: le cattedre costituite su più sedi.
Si prefigurano, dunque, circa 30mila esuberi di personale che, in tutta probabilità, non potranno essere assorbiti coprendo le cattedre che rimarranno libere per i pensionamenti.

Secondo stime non ufficiali, infatti, il turn over non dovrebbe interessare più di 15mila persone, compresi gli Ata. E dunque non è chiaro che fine faranno i docenti che perderanno il posto.

Per gli insegnanti in esubero si profila, dunque, un futuro assai incerto, che vede come prima tappa la riconversione forzata e, se non sarà possibile trovare una nuova collocazione, la mobilità intercompartimentale oppure un biennio di sospensione a 700 euro al mese e poi il licenziamento. Ipotesi, peraltro, espressamente previste dagli articoli 33 e 34 del decreto legislativo 165/2001, cui fa riferimento anche il decreto.legge 212/2002: il testo normativo che ha istituito la riconversione obbligatoria per i soprannumerari in esubero.

Ma c’è anche un altro problema. E cioè la difficoltà di provvedere, nelle scuole, alle sostituzione dei docenti assenti all’indomani della cessazione della cancellazione delle ore a disposizione.

Problema che, allo stato, l’amministrazione scolastica non ha ancora ritenuto di affrontare.

La Finanziaria prevede sacrifici anche per i collaboratori scolastici, che andranno incontro a una riduzione di organico del 6%, anche perché i servizi di pulizia potranno essere affidati ad imprese esterne alle scuole. Tempi duri anche per i docenti collocati fuori ruolo che, se non potranno essere riassorbiti, dopo 5 anni saranno licenziati.