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Per comprendere la problematica concernente la libertà d’insegnamento del docente nella scuola odierna è necessario analizzare il concetto di libertà d’insegnamento così come emerge dai principi base della Costituzione e dalla normativa successiva evidenziandone i limiti.
La libertà come principio Costituzionale
La Costituzione fra i suoi principi basilari riconosce e tutela la libertà del cittadino e affida alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli di qualsiasi natura, al fine di promuovere la partecipazione di tutti i cittadini alla vita democratica della società.
La libertà del docente
La libertà, in considerazione della sua importanza nella formazione dell’uomo e del cittadino, assume rilevanza se riferita alla funzione docente, nella misura in cui assicura la possibilità di caratterizzare l’atto educativo come atto creativo e si concretizza nella libertà metodologica, contenutistica e valutativa. Fermo restante che la libertà del docente non è assoluta, ma si esercita entro limiti normativi e istituzionali, con l’obiettivo prioritario di garantire il diritto allo studio e la formazione degli alunni.
Libertà metodologica
La libertà metodologica, confermata dalla legge sull’autonomia, si caratterizza per la possibilità che ha il docente:
• Di scegliere metodi e strumenti e strategie didattiche più adatte al contesto della classe e agli alunni al fine di favorire il processo inclusivo e partecipativo di tutti;
• Di proporre contenuti e approcci coerenti con la propria formazione e visione pedagogica;
• Adottare approcci alternativi rispetto a quelli prevalenti nel Collegio Docenti, purché non contrari alla legge;
• Adattare la didattica alle esigenze specifiche della classe, favorendo inclusione e partecipazione.
Libertà contenutistica
La libertà contenutistica del docente, nell’ambito della più ampia libertà di insegnamento, riguarda la possibilità del docente di scegliere, proporre e approfondire i contenuti disciplinari in modo autonomo, in questo senso egli può:
• Scegliere gli argomenti ritenuti più adeguati alla formazione degli alunni, anche al di là dei testi scolastici;
• Proporre letture e interpretazioni personali, purché coerenti con il quadro disciplinare;
• Collegare contenuti di diverse discipline per favorire una visione più ampia e critica;
• Modulare i contenuti in base al livello della classe, agli interessi degli studenti e alle esigenze del territorio.
Libertà valutativa
La libertà valutativa del docente rappresenta una componente essenziale della libertà di insegnamento, e riguarda l’autonomia professionale nel formulare giudizi sull’apprendimento, sul comportamento e sulla partecipazione degli studenti. Libertà che non significa arbitrarietà ma responsabilità educativa e competenza tecnica, esercitate nel rispetto delle norme e dei diritti degli alunni. In questo senso la libertà valutativa si esplica:
• Nella scelta dei criteri valutativi coerenti con gli obiettivi didattici indicati nell’offerta formativa deliberata dal collegio dei docenti;
• Nell’autonomia di giudizio attraverso la propria personale osservazione professionale;
• Nell’utilizzo di prove e strumenti diversi ritenuti adeguati al contesto classe;
• Nel valorizzare il processo d’apprendimento e non solo il risultato finale, promuovendo processi di autovalutazione e feedback.
Libertà non è “fare ciò che si vuole”
La libertà del docente, non è “fare ciò che si vuole”, in questo senso:
• Non può ignorare il curricolo, le Indicazioni nazionali o le esigenze formative degli studenti;
• Non può agire in modo del tutto autonomo senza confronto con i colleghi;
• Non può usare la cattedra per promuovere convinzioni personali;
• Non può non accettare e condividere le regole dell’istituto e le delibere degli organi collegiali;
• Non può non rispettate la coscienza degli alunni e il loro diritto allo studio, evitando discriminazioni, imposizioni ideologiche o metodi lesivi.
Il dirigente scolastico e la libertà del docente
In merito alla libertà del docente, il dirigente scolastico in quanto ha poteri autonomi di direzione, di coordinamento, può vigilare sul rispetto delle norme e sulla coerenza con il PTOF, ma non può sindacare in merito alla scelta didattica o valutativa del docente, purché siano coerenti con quelle del collegio dei docenti e del consiglio di classe.




