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La Lombardia conferma la ‘Dote Scuola’

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Anche per il prossimo anno scolastico la Lombardia conferma la ‘Dote Scuola’: un finanziamento complessivo di 81 milioni di euro, che sosterranno le famiglie lombarde nel pagamento dei servizi per la scuola, oltre che nell’acquisto di libri di testo e materiali. Un’ampia fetta del budget deliberato servirà, tuttavia, come negli altri anni, a sostenere all’erogazione de cosiddetti ‘buoni scuola’ finalizzati alla copertura, totale o parziale, delle spese per l’iscrizione e la frequenza ai corsi ordinari.
Anche se la ‘Dote’ rappresenta una sorta di premio al merito (valgono i voti conseguiti nell’anno scolastico precedente, quindi quello appena concluso), riservato a studenti iscritti in scuole statali e paritarie, dall’esame di licenza media alla fine della scuola superiore, l’accesso non sarà aperto a tutti. Ma limitato agli iscritti le cui famiglie non superano una certa soglia di Isee (Indicatore socio economico equivalente), che lo scorso anno fu fissato a 20mila euro. Mentre sembra che non vi siano distinzioni tra gli studenti che frequentano corsi statali e corsi privati o paritari.
La notizia è stata accolta con favore dall’ex ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini (Pdl), per la quale “è assai importante che, nonostante le forti restrizioni di bilancio, la Regione Lombardia abbia voluto confermare anche per il prossimo anno scolastico il programma ‘Dote scuola’“. La Gelmini ha aggiunto che il programma approvato dalla giunta lombarda “contiene anche una componente di sostegno al reddito per gli studenti delle scuole statali, a seconda dell’ordine di scuola e del reddito, e di integrazione al reddito stesso per chi frequenti le scuole paritarie”.
L’ex ministro sposa quindi in pieno la conferma del progetto. Prima ricordando che “sono previsti contributi per i disabili e per gli studenti meritevoli”.  Poi rivolgendo il suo “ringraziamento sincero al presidente Roberto Formigoni e all’assessore regionale all’istruzione, formazione e cultura Valentina Aprea. La Lombardia conferma un’attenzione fattiva per il mondo della scuola e per il suo pluralismo vitale”.