Home Archivio storico 1998-2013 Ordinamento La scuola ci casca in testa, e noi la ripariamo

La scuola ci casca in testa, e noi la ripariamo

CONDIVIDI

Nei giorni scorsi le Province avevano lanciato il provocante ricatto di chiudere i riscaldamenti alle scuole in segno di protesta per i tagli decisi dal Governo. Una scelta che è stata accolta con sdegno dagli studenti italiani: secondo un sondaggio di Skuola.net, ben tre ragazzi su quattro pensano che sia il caso di smetterla di scaricare i problemi economici sulla scuola che, nel frattempo, continua a cadere a pezzi, mettendo a repentaglio l’incolumità dei giovani.
Il 73% degli studenti che ha risposto al sondaggio di Skuola.net ha espresso disappunto verso la decisione delle Province di spegnere i termosifoni nelle scuole per protesta contro i tagli. Il 18% addirittura sarebbe pronto a controbattere a sua volta con una protesta, cioè non andare a scuola fino a quando il riscaldamento non fosse ripristinato. Meno di uno studente su dieci, invece, sarebbe disposto a comprendere le ragioni delle Province e ad andare ugualmente a scuola, magari coprendosi un po’ di più.
E mentre le Province si lamentato delle scarse risorse a loro disposizione, Legambiente pubblica il suo rapporto sulla qualità delle strutture delle scuole dell’infanzia, primarie e medie. Dal dossier emerge che circa la metà delle scuole non ha la certificazione di agibilità, il 36% degli edifici avrebbe bisogno di manutenzione urgente e oltre il 30% è stato costruito in aree a rischio sismico. E puntuale arriva un altro crollo di controsoffitto.
Il crollo ha riguardato la stessa scuola che a fine ottobre aveva visto dei pannelli di cartongesso crollare dal soffitto, il “Romero” di Rivoli. Il nuovo crollo, avvenuto lo scorso fine settimana, uno dei corridoi. L’area è stata prontamente isolata e gli studenti trasferiti in altre aule considerate più sicure. Lo spiacevole episodio sembrerebbe dovuto alle infiltrazioni d’acqua causate dalla pioggia di questi giorni in una parte in cui era stata tolta la copertura per fare dei lavori di messa in sicurezza. Il preside, il professor Nicola Coccia, ha sottolineato: “Siamo comunque convinti che la caduta di questo tipo di controsoffittatura non rappresenti un pericolo. Un evento spiacevole, ma non veramente pericoloso”.

E mentre altri soffitti crollano, in una scuola di Cesena si rompe l’impianto di riscaldamento che tarda a essere riparato. 170 studenti dell’istituto “Versari-Macrelli” dal 30 ottobre stanno al freddo. O meglio, la scuola ha rimediato con delle stufette elettriche in ogni aula, ma queste non sembrano riscaldare a sufficienza, o almeno questo è quello di cui si lamentano alcuni studenti. IMBIANCHINI PER UN GIORNO C’è poi chi, questa crisi, la prende con il sorriso. Visto che la scuola da sola non ce la fa, i genitori del liceo “Copernico” di Pavia si sono candidati volontari insieme agli studenti per imbiancare le aule. Hanno fatto una colletta, circa quattro euro a studente, ed hanno comprato secchi di vernice e pennelli. In totale 23 classi su 48 sono state imbiancate degli studenti e dai loro genitori, che sostengono di essersi anche divertiti, mentre le restanti aule saranno messe a nuovo nella replica che si terrà in primavera. (TgCom24)