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La scuola come luogo e frontiera dell’innovazione, per interiorizzare pratiche di Work-Based Learning”

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La scuola come luogo e frontiera dell’innovazione per poter cogliere le nuove possibilità offerte dalle tecnologie e imparare pratiche di “Work Based learning” che facilitano l’ingresso nel mondo del lavoro.

Le nuove tecnologie devono rappresentare temi di particolare attenzione nel contesto scolastico sia per la comune necessità di adeguamento ai cambiamenti sociali e culturali in corso che rappresenta uno degli obiettivi della scuola stessa, sia per essere in grado di intercettare le emergenti opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

La ricerca di Indire

In questo contesto Indire ha condotto una ricerca che ha proprio l’obiettivo di comprendere meglio lo scenario e il contesto di riferimento che caratterizza il cambiamento culturale e tecnologico in corso.

“Il progetto di ricerca “Modelli Innovativi di Alternanza Scuola Lavoro” dal 2016 è stato ammesso al finanziamento nell’ambito del Programma Operativo Nazionale plurifondo (2014IT05M2OP001) Per la scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento 2014-2020, a valere sull’Asse I Investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente”. (Fonte Indire)

L’obiettivo del progetto è quello di individuare soluzioni che consentano alla scuola di capitalizzare il confronto con il mondo produttivo delle imprese, di interiorizzare le pratiche denominate “Work-Based Learning” che sono presenti nella realtà del mondo del lavoro e di sostenere, quindi, un modello che permetta alla scuola di recuperare la centralità nella progettazione dei percorsi di alternanza formativa.

Perché è importante la contaminazione scuola-lavoro

Inoltre, il progetto prevede anche l’osservazione di pratiche innovative in grado di facilitare la diffusione dell’apprendistato e di fornire alla comunità scolastica e al mondo del lavoro modelli di «contaminazione autentica» tra scuola e mondo del lavoro.

In particolare, la ricerca ha analizzato l’esperienza di dieci studi presi a livello nazionale che avevano come obiettivo percorsi di innovazione per gli studenti basati su servizi e prodotti in ambito robotica.

Tutti i casi sono stati selezionati attraverso una prima indagine orientata all’individuazione di esperienze con potenziale fortemente tecnologico come ad esempio la partecipazione degli Istituti a laboratori, contest, gare, programmi nazione e regionali.

I dati sono stati raccolti mediante interviste a studenti e dirigenti scolastici e focus group specifici. Uno dei primi temi emersi è la consapevolezza dei ragazzi rispetto al cambiamento tecnologico e culturale in corso. Uno degli obiettivi della scuola deve essere proprio quello di rendere i ragazzi consapevoli che la tecnologia deve avere anche una finalità sociale ed ambientale fondamentale.

Il prototipo “Celerifero”

Uno dei casi esplorati dalla ricerca di Indire è relativo all’esperienza progettuale avviata dell’Istituto di Istruzione Superiore “Ferrari” di Maranello (MO). Nella fattispecie la scuola ha puntato ad una idea progettuale focalizzata sia sull’innovazione tecnologica ma anche a basso impatto ambientale per coinvolgere anche i diversi target di interesse sociale dal punto di vista della cultura della mobilità sostenibile. Protagonisti del progetto sono i giovani studenti coinvolti nelle attività, con l’obiettivo di coinvolgere socialmente la comunità di famiglie le istituzioni, le aziende e i cittadini. Il prototipo che i ragazzi hanno chiamato “Il celerifero” nasce in realtà come idea dal 2008 grazie alla collaborazione tra la scuola e due startup del territorio.

L’obiettivo del progetto è quello di accrescere le competenze e valorizzare l’orientamento degli studenti nello specifico settore della mobilità elettromuscolare, attraverso la costruzione di velocipedi ad emissione zero. Il risultato di questo lavoro di anni è appunto “Celerifero” un velocipede a trazione elettrica, frutto di varie ridefinizioni e modifiche operate a partire dai primi prototipi realizzati.

Dal punto di vista didattico le attività svolte dagli studenti sono rientrate nell’ambito del percorso di alternanza scuola-lavoro, in cui hanno avuto la possibilità di fare esperienza pratica su ambiti studiati a scuola e mettere in pratica competenze tecniche e trasversali come ad esempio la capacità di analisi e risoluzione dei problemi, di saper lavorare in gruppo e per obiettivi.