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La scuola, ottant’anni dopo

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Il convegno si propone come luogo di incontro di insegnanti, dirigenti, ispettori, amministratori e studiosi che, procedendo ad un’ analisi scientifica, intendano fare i conti con ottant’anni di riforme e pseudo-riforme, senza pre-giudizi pro o contro i singoli momenti di innovazione.
Il tutto per capire e per estendere il campo di fondazione scientifica, approfondire radici e vettori del momento; per vincere il disagio da estraneità e rendere chi lavora nella scuola non solo attore, ma anche autore dei propri giorni di magistero.
Qualunque vera Riforma della scuola è una grande impresa culturale, politica (come visione ed evoluzione complessiva della città) e pedagogica; costituisce un modo in cui una società interpreta i mutamenti in atto e pensa di rispondervi elaborando una teleologia generale o specifica. Come accadde giusto ottant’anni fa con Giovanni Gentile, una vera riforma può trarre forma solo dal vento dello spirito, da uno sguardo sul mondo che riassuma in sè tutte le epoche, guardi in avanti e crei l’avvenire introducendo nuovi modi di pensare. Ogni autentica riforma scolastica è un intervento del pensiero a venire perchè muta la teleologia educativa, ossia il quadro delle finalità che una costellazione scolastica si propone. E con essa la società.
La scuola va aiutata a riformarsi (sempre con molta prudenza e con la partecipazione di tutti) in quanto la cultura, la scienza e il contesto sociale cambiano, ci sono nuove domande formative; non dovrebbe essere però operazione di semplice adeguamento, di un mero "stare al passo con i tempi". Perchè una scuola deve pensare a tutti i tempi, portare ogni soggetto al centro di ogni possibile storia.

Per iscriversi, inviare entro il 15 novembre 2003 un fax al numero 0547 601084.