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La Sinistra difende i docenti, la Destra vuole la flat tax che gli fa pagare la stessa aliquota dei miliardari. Speranza: rovesceremo i pronostici

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“Dobbiamo difendere il nostro servizio sanitario nazionale, difendere la nostra scuola pubblica, difendere il nostro diritto alla salute, difendere i nostri professionisti della sanità, difendere i nostri insegnanti”. A dirlo è stato, il 17 settembre, Roberto Speranza, segretario di Articolo 1 e ministro della Salute, a Reggio Calabria, dove assieme al segretario del Pd Enrico Letta e a Pierluigi Bersani ha incontrato gli elettori del centrosinistra a Piazza Duomo.

Letta ha detto bene: più soldi ai docenti

“La proposta più bella che ha fatto finora Enrico Letta – ha continuato l’esponente di Articolo 1 – è esattamente questa: se la scuola è la cosa più importante che abbiamo, allora i nostri insegnanti vanno trattati meglio e dobbiamo dargli le stesse risorse che gli insegnanti prendono nella media dei grandi paesi europei”, andando ad incrementare gli scatti automatici in busta paga.

Speranza ha aggiunto che “noi siamo quelli che si battono contro la precarietà. Questo siamo noi. E poi siamo quelli della difesa dell’ambiente. Questo non è un tema lontano, non è un tema di qualche ragazzino che pensa ai prossimi vent’anni. È un tema di oggi”.

“Noi siamo quelli dei diritti, contro la destra che sembra avere paura dei diritti. Noi dobbiamo impegnarci in ogni in piazza d’Italia a dire che difenderemo con il coltello tra i denti la legge 194 e non si tornerà indietro su questo terreno”.

La tassa piatta non va bene

Parlando delle elezioni politiche in programma tra una settimana, Speranza ha detto che in generale “sono due idee diverse del Paese: da un lato la flat tax, la tassa piatta che fa pagare la stessa aliquota a un insegnante, a un infermiere e anche a un miliardario. Una proposta di questo tipo porta le risorse dove c’è più benessere, non in Calabria”.

“Dobbiamo smascherare il disegno della destra che prende i voti dei ceti più deboli mettendo gli ultimi contro i penultimi”.

Speranza ha quindi detto che “oggi il problema più grande che abbiamo, a sette giorni dalle elezioni, è dato dall’astensionismo. Tante persone, troppe persone non pensano che valga la pena andare a votare. È a queste persone che dobbiamo parlare se vogliamo rovesciare i pronostici. La partita è aperta come non mai e abbiamo grandi argomenti in tutta Italia”.

No all’autonomia differenziata

“Io penso – ha aggiunto – che abbiamo argomenti ancora più grandi nel nostro pezzo d’Italia, nel Mezzogiorno. Pensate solo un istante che la destra annuncia che al primo consiglio dei ministri, realizzerà il disegno sfrenato dell’autonomia differenziata leghista”.

“Questo disegno – ha continuato – è inaccettabile e irricevibile. È un disegno quello leghista che spaccherebbe il nostro Paese. È chiaro che se questo disegno estremo passasse non avremmo più l’unità nazionale. Resterebbe il tricolore, l’inno d’Italia ma poi sarebbe il guscio vuoto con 20 staterelli. E avremmo servizi diversi, non la stessa scuola pubblica, non la stessa sanità pubblica, non le stesse infrastrutture e allora abbiamo bisogno di fare una grande campagna elettorale per raccontare la nostra idea”.

“Con coraggio e con forza – ha concluso Speranza – , noi dobbiamo dire chi siamo: siamo quelli che si battono a difesa di beni pubblici fondamentali che non possono essere appaltate a logiche del profitto”.

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