Home Generale “La storia di Bhen”, l’alunno afgano. Romanzo di Trabucco

“La storia di Bhen”, l’alunno afgano. Romanzo di Trabucco

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“La storia di Bhen” per capire i giovani musulmani che frequentano le nostre scuole. E non solo i loro legami familiari e i motivi per cui hanno lasciato la patria lontana per avventurarsi dentro un viaggio incerto e colmo di pericoli alla ricerca di un futuro più felice, ma per conoscere soprattutto la loro cultura, il loro credo religioso, la loro visione del mondo, la loro convivenza coi coetanei e anche coi prof e dunque con le discipline del curricolo. Un romanzo originale dunque questo di Michele Trabucco, docente  di Religione cattolica nelle scuole di istruzione secondaria superiore, “Storia di Bhen. Un incontro fra i banchi di scuola”, Intrecci Edizioni. Che consigliamo, soprattutto per i motivi prima esposti, e anche perché è uno spaccato inusuale su un mondo, quello islamico, visto attraverso gli occhi di un adolescente che, pur avendo la possibilità di non avvalersi, sceglie invece quell’ora di religione in cui è possibile parlare di tutto; ma il libro appare pure importante per capire come è percepita dal ragazzo la cultura occidentale con il cristianesimo che ha informato di sé questa parte di mondo e in tutti gli angoli della sua millenaria civiltà: “Mi hanno sempre detto che i non musulmani sono infedeli, eretici che vanno eliminati e che l’Occidente è un mondo corrotto e immorale”.

Narrato in prima persona, con Bhen, studente afgano, il docente instaura un dialogo particolare, che richiama i dialoghi platonici o la maieutica socratica, per parlare del Cristianesimo e dell’Islam, del lavoro e della scuola, dell’immigrazione e dell’accoglienza, della didattica e delle relazioni all’interno della scuola, del ruolo dell’insegnante. Un romanzo sull’inclusione come dovrebbe essere gestita, partendo proprio dai grandi insegnamenti della chiesa, meno dalla politica che divide e frattura.

Con perizia narrativa, Trabucco fa conoscere il mondo dell’Islam, apparentemente lontano, sfruttando la viva voce del ragazzo che pone e si pone tante domande in una realtà dove si intrecciano scontri e incontri di idee e di persone, innovazione e regressione, soddisfazioni e delusioni. 

È un Istituto professionale del nord Italia quello  dove insegna il professore e dunque con le tante contraddizioni che in queste scuole si vivono, eppure la parola, ma l’esempio soprattutto, di un bravo docente, riescono a mettere sul tappeto della discussione con l’alunno straniero problematiche rilevantissime, persino in riferimento al lavoro e come realizzarsi con esso, e poi il ruolo religioso e politico dell’Islam con la fede e la preghiera all’interno di un mondo, quello che viviamo, più proteso all’azione cha alla riflessione.

“Ho cercato di raccontare – scrive Trabucco – alcuni aspetti della mia esperienza di insegnante e del rapporto tra cristianesimo e Islam, tra fede e vita, tra accoglienza e rifiuto dell’immigrato, tra lavoro e studio. È una testimonianza di un lavoro che mi piace e appassiona molto e di un rapporto con gli studenti e i colleghi che ogni giorno mi arricchisce umanamente e professionalmente”.

Dello stesso autore, Michele Trabucco, segnaliamo:  

“Il concetto di DSA in prospettiva europea. Alcune Best Practices”, Intrecci Edizioni, con prefazione di Marina Maino, pp. 96, 12 Euro.

Riportiamo il risvolto di copertina: 

l tema dei disturbi specifici dell’apprendimento è diventato sempre più importante negli ultimi anni. Questo saggio presenta l’impostazione delle politiche dell’istruzione nella governance dell’Unione Europea, un breve percorso storico del termine DSA e alcune esperienze di Paesi europei che hanno investito molto sugli studenti con difficoltà specifiche di apprendimento. Si evidenzia una certa difficoltà a livello internazionale nel trovare un concetto univoco di disturbi o svantaggi per l’apprendimento e bisogni educativi: si aggiunge la difficoltà di avere diversità di sistemi scolastici nazionali che non aiutano ad avere dati comparabili tra loro. Altro aspetto la disparità di attenzione e di supporti tra mondo della scuola e mondo del lavoro. Una lacuna che nel tempo dovrà essere colmata.

E l’indice:

cap. 1: Il ruolo dell’Ue nel campo dell’istruzione e della formazione;

cap. 2: Definizione di Dsa nei documenti dell’Ue e di organizzazioni internazionali; 

cap. 3: Legislazione nei paesi Ue;

cap. 4: Uno sguardo oltre la scuola; 

cap. 5: Esperienze nel Regno Unito e in Irlanda