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L’amante di Messina Denaro sospesa dall’insegnamento: spesso il padrino l’andava a prendere a scuola

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È stato sospesa dell’insegnamento la docente Floriana Calcagno di Campobello di Mazara, vicino Trapani: arrestata alcuni giorni fa dal Ros dei carabinieri e dallo Sco della polizia, nell’ambito dell’inchiesta su Matteo Messina Denaro, è accusata di essere una delle amanti del padrino e di avere avuto un ruolo determinante nel coprire la sua latitanza.

L’agenzia Ansa scrive che il provvedimento cautelare facoltativo contro la donna, sposata, alle soglie dei 50 anni, con supplenza annuale nella scuola pubblica e scadenza al 30 giugno 2025, è stato firmato da una dirigente dell’istituto ‘R. D’Altavilla’ di Mazara del Vallo, dopo che i carabinieri sono andati nella scuola per una perquisizione nell’ambito dell’inchiesta sulla Calcagno.

Il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Trapani, ha convalidato l’atto divenuto così sospensione obbligatoria.

Nei confronti della donna l’Ufficio scolastico provinciale ha anche avviato un provvedimento disciplinare, sospeso in attesa della definizione dell’iter giudiziario.

Secondo le accuse della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Calcagno avrebbe favorito la latitanza di Messina Denaro, col quale si sarebbe incontrata più volte nel corso degli anni: a questo punto, qualora le accuse dovessero rivelarsi fondate, la docente potrebbe essere considerata incompatibile con l’attività di insegnamento.

Cinque giorni dopo l’arresto del superlatitante, avvenuto il 16 gennaio 2023, Calcagno si recò spontaneamente in procura, assieme al suo legale, per informare i magistrati che aveva incontrato quell’uomo che si presentò a lei con l’identità di Francesco Salsi, anestesista in pensione: la donna disse di aver visto in televisione il superlatitante e di aver riconosciuto in lui l’uomo con cui aveva avuto una fugace relazione sentimentale.

In realtà i pizzini trovati nel covo del boss, le immagini delle diverse videocamere di sorveglianza analizzate dai carabinieri dopo la cattura del latitante e le parentele mafiose della donna – nipote di un capomafia della zona – per gli inquirenti raccontano una storia molto diversa. Per questo i magistrati ne hanno chiesto e ottenuto l’arresto.

Dal ruolo di staffetta durante gli spostamenti del boss, a quello di postina, la professoressa sarebbe stata una delle figure chiave della rete di protezione del capomafia. Spesso, come scrive La Repubblica, Messina Denaro la andava a prendere a scuola.