Home Università e Afam Laurea honoris causa a Mattarella all’università di Messina

Laurea honoris causa a Mattarella all’università di Messina

CONDIVIDI

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella Gionata di ieri, ha ricevuto, dalle mani della rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025, il Dottorato honoris causa in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni e la toga accademica. 

Subito dopo ha preso la parola per Lectio magistralis e rivolgendosi agli studenti ha spiegato che ”l’Europa deve rimanere unita, nella consapevolezza della sua forza e della sua identità peculiare”, perché “soltanto uniti i paesi membri potranno continuare ad assicurare ai loro cittadini, come avviene da settant’anni, un futuro di pace e di diffuso benessere”.

“L’attuale assetto dell’amministrazione europea sconta l’assenza di uno spazio politico europeo effettivamente integrato, di soggetti politici realmente di livello europeo, di un’opinione pubblica europea che non si riduca alla semplice sommatoria delle diverse sensibilità nazionali”.

 “Nei singoli contesti nazionali – ha sottolineato – si continua troppo spesso a considerare l’Unione europea come un soggetto estraneo agli Stati membri e non – quale effettivamente essa è – come il prodotto della loro interazione e cooperazione, costruita nel tempo sulla base di scelte democraticamente assunte, volontariamente, dai parlamenti e dai governi nazionali; e dalle istituzioni europee, anch’esse costituite ed operanti per volontà e con il contributo fondamentale degli Stati nazionali”.

Poi ribadisce che dall’Ue sono state “compiute scelte coraggiose superando concezioni miopi identità nazionale”. 

“Si è soliti affermare che l’Unione europea si è costruita e si costruisce nei momenti di crisi e di emergenza. Questo è, in parte, certamente vero. In tempi recenti, la crisi finanziaria e la pandemia sono state l’occasione per compiere scelte coraggiose, superando concezioni miopi dell’identità e dell’interesse nazionale”.

“Questa attitudine non appare tuttavia più sufficiente. Il tornante della storia che stiamo attraversando richiede di trarre le dovute conseguenze dalla consapevolezza, che gli Stati europei singolarmente non sono in grado di fornire risposte adeguate alle sfide del presente”.