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Marracash, laurea ad honorem negata dall’Università di Messina: “Testi sessisti, rischio di promuoverli”, è polemica

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Il cantautore e rapper Marracash, nome d’arte di Fabio Bartolo Rizzo, classe 1979, non riceverà la laurea honoris causa all’Università di Messina secondo quanto approvato all’unanimità a novembre 2024 dal Consiglio del Corso di Studi. La motivazione? “Potenziale rischio di promuovere una cultura legata a contenuti sessisti”. Lo riporta Open.

L’idea era venuta al Professor Fabio Rossi, docente ordinario di linguistica italiana del corso di Scienze dell’Informazione: Tecniche giornalistiche e Social media. Poi a gennaio i rappresentanti del Consiglio di Dipartimento dell’Università sono stati chiamati a votare per concedere a Marracash l’importante riconoscimento e tutto è cambiato.

La ritirata del docente

La votazione si è conclusa con 39 voti favorevoli, 28 voti contrari e 17 docenti astenuti, esito che costringe il professor Rossi a ritirare l’iniziativa, dato che per consuetudine una proposta del genere deve passare con una maggioranza schiacciante.

Prima di procedere alla votazione, il professor Rossi ha presentato l’iniziativa, ribadendo “innanzitutto la valenza nella storia della musica vocale del genere rap, divenuto una delle forme di espressione preferite dai giovani” ed “evidenziando l’importanza dell’iniziativa, tanto nell’ottica della valorizzazione delle culture contemporanee, quanto per rispondere alle aspettative degli studenti che vedono nel rap una forma di continuazione della comunicazione poetica del passato. Il percorso artistico e personale di Fabio Rizzo, in arte Marracash, rispecchia a pieno l’impegno nel trattare, con codici attuali e particolarmente vicini ai ragazzi, tematiche di grande rilevanza sociale. Esprime, pertanto, pieno apprezzamento e sostegno per l’iniziativa”.

Ed è qui però che sono iniziate le contestazioni, con alcune docenti che prendono la parola per rappresentare “il timore che i testi delle opere di Fabio Rizzo contengano contenuti di natura sessista” e “il potenziale rischio di promuovere una cultura legata a contenuti sessisti”. Il professor Rossi – si legge dal verbale – a quel punto ha preso la parola e ha “replicato alle colleghe ed evidenziato come determinati timori siano infondati”. Anche “il rappresentante degli studenti, a nome della rappresentanza studentesca, si è dichiarato favorevole all’iniziativa”. Ma non c’è stato nulla da fare. Ironia della sorte, una delle canzoni dell’artista, risalente al 2021, si intitola proprio “Laurea ad honorem”.

“Marracash compone testi violenti? Abbaglio”

Sono in molti coloro che stanno già montando la polemica dicendo che in effetti Marracash, tra l’altro vincitore di una Targa Tenco, è un rapper “diverso”, che non rispecchia lo stereotipo che vuole rapper e trapper violenti, sfacciati e ignoranti. Anzi, proprio lui molte volte si è espresso contro il sistema, in canzoni dotate di testi forti e dalla forte valenza poetica. C’è chi parla di un vero e proprio “abbaglio“.

Ricordiamo che lo scorso Capodanno non si parlava d’altro del caso Tony Effe, trapper escluso dal concerto di fine anno a Roma per lo stesso motivo. La questione è sempre quella (anche se in questo caso c’è un riconoscimento accademico di mezzo): i testi violenti e sessisti devono essere considerati comunque una forma d’arte e vanno separati dalla persona? Quanto sono in grado di influenzare i giovanissimi?