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Lavoratori fragili alle prese con la maturità

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Sono un insegnante di 62 anni dell’ITIS “E.Fermi” di Bassano del Grappa (VI) e il prossimo settembre andrò in pensione.

Come tutti gli anni a febbraio, prima che scoppiasse questa pandemia,  ho dato la mia disponibilità come commissario interno: ci ho sempre tenuto ad accompagnare i “miei ragazzi” in questo ultimo loro impegno e quest’anno, essendo l’ultimo, ancor di più.

Certo non mi aspettavo di doverlo fare in queste circostanze, con una pandemia non ancora del tutto debellata e un “protocollo di sicurezza” che non prevede alcun controllo sanitario per docenti, esaminandi e personale della scuola, consentendo ad asintomatici, potenzialmente contagiosi (potrei esserlo anch’io) di venire a contatto.

“Ciliegina sulla torta” la possibilità che viene data all’esaminando di esporre senza mascherina davanti alla commissione che, seppur a distanza di almeno “ben” 2 metri, è pur sempre protetta solo da una mascherina chirurgica che ferma il “droplet” ma non il virus.

Data la mia età, avevo pensato di rientrare nei cosiddetti “lavoratori fragili” come stabilito dall’art.88 del Decreto Legge “Rilancia Italia” del 13 maggio 2020 al quale fanno riferimento le “Misure specifiche per i lavoratori” del protocollo di sicurezza per l’Esame di Stato:

“…..i datori di lavoro pubblici e privati assicurano la sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio, in ragione dell’età o della condizione di rischio derivante da immunodepressione, anche da patologia COVID-19, o da esiti di patologie oncologiche o dallo svolgimento di terapie salvavita o comunque da comorbilità che possono caratterizzare una maggiore rischiosità.”

e quindi di poter svolgere l’esame a distanza in videoconferenza.

La “o” pone un’alternativa: sono considerato fragile anche solo per l’età!

Nella  nota del 28 maggio 2020 il Ministero sembra invece riconoscere fragili solamente i docenti che presentano patologie certificabili, negando questa condizione a quelli che possono avere gravi conseguenze in seguito al contagio “in ragione dell’età”. Non dimentichiamo poi che docenti anziani hanno anche genitori/suoceri ancora più anziani ( i miei hanno 84 e 90 anni) per i quali l’essere contagiati sarebbe “mortale”.

Evidentemente il ministero si è ben guardato dal rammentarlo…data l’età media dei docenti.

La mia domanda è: posso appellarmi all’art. 88 e chiedere di fare l’esame a distanza in videoconferenza in tutta sicurezza per me e gli altri?

Gaetano Dal Molin