Home Politica scolastica Le prove Invalsi e la contestazione in Sicilia

Le prove Invalsi e la contestazione in Sicilia

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Non si può accusare il sismografo del terremoto, così come non si può sparare sull’Invalsi se certifica che i ragazzi del sud vanno male rispetto ai coetanei del nord. 

In Sicilia, infatti, si è alzato un polverone difronte a risultati che certificano le insufficienze degli alunni, difendendo le istituzioni scolastiche ma accusando l’Invalsi di procedere a tentoni e non già con rigore scientifico (“Bocciati sono i test non i ragazzi”, in La Sicilia del 9 luglio 2022, pp. 2-3).

Le prove, seppure discutibili e seppure tarate secondo standard estranei alla nostra scuola, sono in ogni caso oggettive e soprattutto assolutamente uguali nell’intero territorio nazionale, e dunque, se certificano che gli alunni siciliani non si persuadono nell’italiano e nella matematica il motivo si deve cercare altrove, non nella inattendibilità del termometro che misura la febbre. 

Ma non solo. Da quando sono stati implementati i test Invalsi, il risultato, da anni, è stato sempre lo stesso: gli esiti migliori nelle scuole del nord, che per lo più coincidono anche con i rilevamenti internazionali Ocse-Pisa, che mettono la nostra istruzione a un livello paritario con le altre nazioni, ma se a questi si aggiungono i numeri del meridione, il livello medio precipita ancora una volta,  negli strati più bassi. 

È il Sud, in altre parole, che fa abbassare la media complessiva italiana. 

Così anche con la dispersione. 

Le cifre insufficienti del Sud, fanno ruzzolare in in giù la media nazionale dove abbiamo picchi di abbandoni e dispersioni anche del 30%. 

Invece dunque di stracciarsi le vesti per risultati del tutto oggettivi, occorrerebbe rimboccarsi le maniche e lavorare per alzare la media culturale degli studenti meridionali. 

Non tocca a noi indicare le modalità, ma ora che anche l’aspetto finanziario sarebbe stato risolto, con stanziamenti notevoli alle scuole siciliane, ci si aspetta un riequilibrio tra Nord e Sud, ma soprattutto delle verifiche rigorose, dei monitoraggi attenti, per capire come e secondo quali parametri e scelte quei fondi siano stati spesi e se si sono ottenuti risultati tangibili.