Home Archivio storico 1998-2013 Attività parlamentare Le province insistono: a rischio la manutenzione delle scuole pubbliche

Le province insistono: a rischio la manutenzione delle scuole pubbliche

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L’incontro di qualche giorno fa con il ministro Profumo, durante il quale il responsabile del Miur si era impegnato a riferire direttamente al Consiglio dei ministri, non sembra averlo rasserenato: Giuseppe Castiglione, presidente dell’Unione province italiane, (anche per via dell’esito del dl al Senato)continua ad essere molto preoccupato per il taglio sostanzioso che il decreto sulla spending review determinerà alle istituzioni locali.
Con il taglio ai bilanci delle Province operato con la spending review – ha detto il presidente dell’Upi intervenendo nel corso della riunione della conferenza Stato-città al ministero dell’Interno – sono a rischio i servizi essenziali ai cittadini, a partire dalla scuola. Facciamo appello al Governo perché intervenga per trovare soluzioni che allentino la stretta o le amministrazioni andranno in dissesto“.
Castiglione ha poi ricordato di averlo “denunciato più volte: il taglio di 500 milioni nel 2012 e di 1 miliardo nel 2013 per le province non interviene sulla spesa improduttiva, ma ci costringe a ridurre i servizi essenziali. Non possiamo considerare come consumi intermedi il trasporto pubblico locale o la manutenzione delle scuole pubbliche“. Vale la pena ricordare che alle oltre 100 province italiane viene delegata per legge la manutenzione edilizia e strutturale degli istituti superiori.
Anche in conferenza Stato-città il presidente dell’Upi ha quindi ribadito l’iniquità di una manovra che “pesa ben oltre la metà sul sistema delle Regioni e degli enti locali e che rischia di deprimere ancora di più la capacità, già minata, degli enti locali di sostenere lo sviluppo, come denunciato dalla Corte dei Conti“. Castiglione ha ricordato poi che “con la spending review di fatto per il 2013 si svuota per le province tutto il fondo sperimentale di riequilibrio“.
Un fondo – ha sottolineato il presidente dell’Unione delle province italiane – che, ora pari a 1,039 miliardi, deriva per 813 milioni dalla addizionale provinciale sull’energia elettrica, soppressa nel 2011, e solo per 226 milioni dai vecchi trasferimenti erariali”. Il presidente ha quindi ribadito la necessità che il Governo trovi “nei prossimi provvedimenti, a partire dalla legge di stabilità, la possibilità di intervenire mitigando l’impatto dei tagli“. Castiglione ha quindi richiesto una convocazione straordinaria della Conferenza Stato Città per i primi di settembre. Quando le scuole staranno già per riaprire. Almeno si spera…