Home I lettori ci scrivono Le ragioni di un contratto poco dignitoso. Le prospettive

Le ragioni di un contratto poco dignitoso. Le prospettive

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Approvata la legge di stabilità, è possibile ragionare a “bocce ferme” sui motivi che hanno portato il governo a stanziare solo 300 milioni di euro per la copertura del contratto statale. Va detto, innanzitutto, che se il contratto sarà firmato, sarà sicuramente uno dei peggiori.

Poco rispettoso, offensivo della dignità di tutti i lavoratori della pubblica Amministrazione. Si parla, infatti, di dieci euro lordi, che diventeranno sette netti. Fatta questa premessa, occorre dire che il governo è stato costretto a riaprire il capitolo contratto e quindi a sconfessare il blocco fino al 2018 stabilito dalla legge di stabilità 2015.

Non ha potuto ignorare, infatti, la sentenza della Consulta (giugno 2015) che gli ha imposto l’aggiornamento della posizione economica di tutti i lavoratori statali.

La pronuncia della Massima Corte ha ritenuto incostituzionale non il principio del rinvio per gravi contingenze economiche, ma il lasso di tempo intercorso rispetto all’ultima firma (2009).

Il particolare giustifica la non retroattività della sentenza. Pertanto il governo con lo stanziamento dei 300 milioni di euro è formalmente rispettoso della sentenza, ignorando e fregandosene del pessimo segnale che invia a tutto il personale statale di un aumento che copre in minima parte l’inflazione programmata.

Qualcuno ha ipotizzato che la cifra stanziata corrisponde a 1/10 di quella necessaria. Occorre aggiungere che per la scuola l’istituto contrattuale è incerto.

Molto dipenderà dall’emanazione dei decreti attuativi che decontrattualizzeranno molti aspetti del profilo docente, in prospettiva di un rapporto di lavoro tra Amministrazione e singolo docente, di un aumento di orario e carichi di lavoro, di un riconoscimento economico inadeguato o assente. In quest’ultimo mese abbiamo assistito a un anticipo di quello che sarà il nostro futuro.

Tanti miei colleghi, che rispetto nella decisione pur non condividendola, stanno mettendo gratuitamente in gioco conoscenze, competenze nel profilo di Animatore Digitale. Qualcuno addirittura si sta chiedendo se pagare di tasca propria corsi privati. Probabilmente stessa situazione si ripeterà per i tutor dei neo ammessi.

Quindi anche il 2016 non sarà un anno tranquillo. Il futuro dipenderà solo da noi e dalle scelte concrete che adotteremo. Non da soli, ma insieme. E il governo ha compreso che la migliore strategia è “Divide et impera”.