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Le scuole cadono a pezzi. A Empoli undici aule evacuate, un istituto di Napoli è inagibile dopo il maltempo: lezioni sospese

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Le scuole italiane sembrano star cadendo letteralmente a pezzi. Da giorni, sin dal rientro dopo le vacanze estive, arrivano notizie riguardanti crolli e problemi di agibilità in vari istituti, ragione per cui molti studenti hanno protestato, parlando di tragedie sfiorate. In alcuni casi tutto ciò si trasforma, oltre ad essere un reale pericolo per l’incolumità di chi vive ogni giorno nelle scuole, in disagi concreti per gli alunni, che si ritrovano senza un luogo adatto per fare lezione.

Scuola chiusa per tre giorni a Empoli

Come riporta La Nazione lunedì mattina ampie porzioni di intonaco si sono staccate dal soffitto del secondo piano della scuola superiore Fermi-Leonardo da Vinci in via Fabiani, a Empoli. Per fortuna i calcinacci non hanno raggiunto nessuno perché sono stati praticamente “parati” da una serie di reti ancorate al soffitto montate anni fa. In ogni caso tutto è avvenuto a scuola chiusa, poco prima dell’ingresso mattutino.

Al fine di effettuare i dovuti controlli da parte dei tecnici della Città Metropolitana di Firenze, che ha la competenza sull’edilizia scolastica superiore, la direzione della scuola ha sospeso la didattica per tutte le classi che si trovano al piano interessato.

Le aule evacuate sono undici. Le lezioni sono state sospese per tre giorni, dopo i quali alla scuola è stata comunicata l’agibilità dei locali, perché non ci sarebbero criticità strutturali. Non è stato possibile nemmeno attivare la Dad, in quanto i docenti non avevano spazi per proseguire con eventuali lezioni a distanza.

Situazione ancora più surreale a Napoli

Secondo quanto riporta Fanpage.it una scuola del capoluogo campano, l’istituto Gentileschi di Agnano, in periferia, è chiusa da addirittura due settimane. Il motivo? Ancora crolli, stavolta causati dal forte maltempo. Le aule della scuola sono inagibili, e ancora non si riesce a trovare una soluzione.

“Venerdì fanno 2 settimane che i ragazzi non vanno a scuola, quindi non hanno diritto allo studio perché il tetto ha ceduto e la struttura è interdetta. I lavori di ristrutturazione al tetto li stavano eseguendo nel mese di settembre, avendo avuto un’intera estate non capisco perché proprio a settembre. Ora mi chiedo come sia possibile che dopo tutti questi giorni non si provveda a trovare una soluzione alternativa tempestiva per fare in modo che i ragazzi abbiamo la possibilità di tornare a scuola. Nessuno ci dà una risposta, aumentano i giorni e la dirigenza scolastica tace” scrive una mamma.

Dal canto suo, il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli ha dichiarato: “Abbiamo inviato una comunicazione alla dirigenza scolastica e al Comune per capire come si stia evolvendo la situazione e conoscere la tempistica degli interventi. Se i tempi sono ancora lunghi allora che si trovi una soluzione temporanea. La scuola deve ripartire in sicurezza ma deve assolutamente riprendere. Dopo due anni di emergenza Covid, dove le attività didattiche sono andate avanti a singhiozzo, e cariche di difficoltà, ora bisogna procedere spediti”.