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Lessico familiare

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Salve Cara Ministra, chi le scrive è una precaria di 3 fascia che vorrebbe farle conoscere la sua propria idea circa la scuola che vorrei.
 
In questi giorni si sta discutendo tanto di graduatorie di Istituto che saranno aggiornate in estate e riguarderà tutti i precari in possesso dei titoli che permetto di accedere ad una classe di concorso. Ne ha parlato Lei stessa cara Ministra, alla trasmissione di Fabio Fazio. Inoltre da ormai un anno, la situazione reclutamento docenti sembra essere il tallone d’Achille del Ministero e dei suoi segretari. I quali non sapendo più forse come barcamenarsi lungo il sentiero oscuro del precariato italiano inventano, rimpolpano e mescolano le carte a loro piacimento. Senza mai tenere in conto le opinioni e le esigenze di chi la scuola la vive. Ossia i docenti che essi siano precari, di ruolo o come un miraggio per alcuni loro, quasi vicini alla fatidica pensione.
Bene, oggi pensando alla scuola in cui lavoro quest’anno (un professionale in provincia di Firenze), ho riflettuto sull’idea di scuola che vorrei. Prima di tutto, occorre ridare dignità e valore agli insegnanti pagandoli ogni mese. Visto che ogni giorno essi lavorano, magari a chilometri di distanza da casa affrontando spese enormi. In più, ritornando alla questione precari e reclutamento vorrei proporLe la seguente idea, che mi son fatta in questi anni di lavoro precario saltuario e non retribuito entro i termini come i colleghi di ruolo. Con i quali ugualmente si portava e si portano avanti progetti scolastici, lezioni, consigli e tutte le difficoltà che oggi la scuola vive! Se si crede che i precari siano tanti e per questo non spendibili tutti a breve termine dando loro un posto a tempo indeterminato, perché allora non inserirli in un contesto scolastico pomeridiano?. Adesso Le illustrerò la mia idea-scuola in modo dettagliato. Potrebbe occupare i precari di 3 fascia inserendoli in corsi pomeridiani di sostegno-compiti, utili ed indispensabili per coloro che non hanno le possibilità economiche tali da permettersi insegnanti privati. Potrebbe far fare loro anche in stanze poco arrangiate per il seguente scopo, laboratori di storia, storia dell’arte , di tecnica, chimica e lingue. Con l’obiettivo di creare ambienti che stimolino i ragazzi ad andare a scuola volentieri e non vederla come luogo di noia. Inoltre, sempre in stanze anche se non affini a tali ruoli, anche fosse uno scantinato… creare mini laboratori di musica e di lettura di opere letterarie italiane e straniere. Laboratori che potrebbero continuare sino a luglio e concludersi con esibizione degli stessi alunni per raccogliere fondi da destinare alla propria scuola. Denaro che potrebbe esser impiegato all’acquisto di materiale utile per il recupero pomeridiano o di strumenti anche se sciocchi , che servano ai docenti e ai ragazzi durante i loro laboratori. Eh perché no, per compare anche carta igienica, toner….
Infine, per quanto riguarda l’educazione fisica importante per diminuire problemi di peso… e tutto ciò che gira intorno e garantire così meno spese per il settore sanità, potrebbe far sì che venga svolta il pomeriggio fuori orario scolastico. In modo che anche le famiglie, che non possono spendere 200 euro al mese per la palestra del figli, abbiano la possibilità di far fare loro sport ad esempio nelle piscine comunali, ormai in alcune città fuori uso.
Che ne pensa, cara Ministra?
I genitori avrebbero la sicurezza che i loro figli il pomeriggio non siano a zonzo e noi precari potremmo dare il meglio, lavorativamente e umanamente parlando.
Per realizzare ciò, credo sia arrivato il momento di investire sulla scuola, sul materiale umano che vi lavora. In tal modo potremmo essere competitivi come l’Europa ci sta chiedendo da sempre. Grazie. Spero di aver una sua opinione a riguardo.