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Lettera aperta al ministro Fioramonti

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Egregio Ministro Lorenzo Fioramonti,

ciò che le sto qui esponendo con una pubblica lettera, non è un argomento per me nuovo. Sono anni che mi sto battendo contro il classico “muro di gomma”, che prima o poi noi cittadini, incontriamo quando abbiamo a che fare con le istituzioni.
Per utilizzare un’espressione gergale, posso dire di “aver quasi fatto il solco da casa mia al palazzo del MIUR”!
La prima volta, quando c’era la Ministra Fedeli.
La stessa che, nonostante le
 ripetute richieste, non ha mai risposto per organizzare un incontro ma quando un calciatore della serie A “diede buca” (per scappare ad Ibiza!)  ad una scuola statale, preparata apposta per fargli fare gli esami di Maturità dopo il campionato (giusto: bisogna aiutare gli studenti lavoratori…) lei gli mandò pubblicamente un incoraggiamento:” Gigio, non mollare, prendi la Maturità, ti servirà nella vita. Sei anche  un esempio per tutti i ragazzi!”
A nostro figlio che non ha una carriera calcistica milionaria, come la maggioranza dei nostri giovani,  che ha invece  abbandonato la Scuola perché questa  non ha  finora avuto gli “strumenti” per formare vere eccellenze, non ha mai detto nulla per sostenere nè lui nè tanti altri nella sua stessa situazione.
Parlo di studenti con Alto Potenziale Cognitivo o APC.
In quel primo incontro voluto dall’allora sottosegretario Gabriele Toccafondi, però nemmeno lui non si ha mai avuto il piacere d’incontrare, si parlò con  delle persone da lui incaricate per accogliere le nostre richieste. Però poi nulla di fatto.
L’Autonomia Scolastica è un altro “muro di gomma”: se dirigente scolastico e corpo docente non accettano un “progetto d’inserimento”, non si può fare nulla!
Lo scorso febbraio (come nelle saghe horror: a volte ritornano) sono tornata al Palazzo per parlare invece con il dott. Biagio del Prete e alcuni suoi collaboratori.
Riesponendo il VUOTO assoluto che finora c’è stato per gli studenti con APC. Non so se poi ciò è avvenuto perchè era già in “fase di maturazione”; però un paio di mesi dopo il secondo incontro che ho avuto  al MIUR,  finalmente la Scuola ufficialmente ha iniziato a riconoscere l’esistenza di questi studenti con APC.
C’è ancora tantissimo da fare e, sapere che ancora  pure insegnanti “di potenziamento” ignorano questa realtà, non è che incoraggi molto. Però …da qualcosa si deve partire …
Arrivo alla “sostanza” di quanto sto esponendo: ora, che facciamo dei ragazzi che hanno abbandonato gli studi e, a differenza di “Gigio”, NON guadagnano già “una botta” di denaro?
Qualcosa per i bambini con APC, sempre a discrezione di ogni istituto scolastico, si sta iniziando a fare.
Per tutto questo, sono la prima ad essere felice e, lo sarò ancora di più quando in Italia l’Alto Potenziale Cognitivo non verrà percepito come “l’altra faccia  dell’handicap”. Perchè comunque non sono bambini e ragazzi “normali”;
cioè, non tanto adattabili alle richieste di una “normale scolarizzazione”!
Il nostro ragazzo come tanti come lui, sta cercando altrove la sua strada. Non certamente in Italia.
Purtroppo “il tappo” del NON diploma di Maturità, che gli ha impedito di realizzare alcuni suoi sogni, è un “inciampo” non da poco! Ricordare quando in prima superiore, fece un compito di scienze e la professoressa  senza svelare l’autore,  lo lesse ad una quinta liceo
impressionando gli studenti…fa male all’anima!
Ora, nemmeno vuole sentire parlare di rientrare in una scuola italiana!
Quanti e quante  come lui? Un esercito, le assicuro!
Di qualsiasi estrazione e ceto sociale.
Perché questi sono doni che non dipendono dalla stimolazione che un bambino riceve dall’ambiente. Può capitare che a poco più di un anno, si tolgano il ciuccio dalla bocca per leggere la locandina che trovano, quando li porti a fare una innocente passeggiata…
Però lo stesso ambiente, può tarpare le  ali a questi bambini e ragazzi ma anche adulti!
Soprattutto, quando  si fa credere che è sbagliato il  “loro modo espanso” di ragionare sulle cose.
“Finché non mi ripeti solo ciò che faccio sottolineare sui libri di testo, l’insufficienza ti sarà assicurata.  Non mi frega niente delle tue fonti dove vai ad approfondire…”!
Questo “è il mantra” ascoltato non solo da nostro figlio, ma da tanti altri come lui con APC.
Chiedere da parte nostra risarcimento allo Stato, perché questa condizione lo ha devastato e solo con un costante sostegno specialistico, ci permette di averlo ancora tra noi?
Sarebbero energie veicolate male da parte nostra!
Anche giorni fa ho letto un articolo sul fenomeno dei giovani che si suicidono.
Pensa, Signor Ministro, che siano quelli più superficiali e meno strutturati i ragazzi  che decidono di troncare così la loro vita?
Ci rifletta su!
Allora, come si può risarcire questi ragazzi, bloccati proprio dall’istituzione Scuola,  perchè madre natura è stata “troppo generosa” con loro?
Qualcosa credo si debba fare.
Vedendoli tutti arrivare dal cielo su delle mongolfiere, si potrebbero in pratica identificare e capire quanti sono…. Sarebbe una buona idea comunque per ogni forma di disagio inascoltato…(mi scusi per questa mia fantasia).
Invece anche “gli APC sono invisibili”, perché appunto si tratta di unità singole sparse e, purtroppo, “fanno numero” solo quando si stima annualmente il numero dei giovani che non ce l’hanno fatta più decidendo di farla finita!