Home Archivio storico 1998-2013 Generico Libri di testo, la Gelmini respinta dal Consiglio di Stato

Libri di testo, la Gelmini respinta dal Consiglio di Stato

CONDIVIDI

Tutto ha inizio quando un gruppo di docenti milanesi, supportati dalla Flc-Cgil territoriale, ha fatto ricorso al Tar del Lazio contro la circolare n. 16 del 20 febbraio 2009, nella parte relativa a “I vincoli”, punto 3 del comma 3.  

Alla lettera a), infatti, la circolare impone “la cadenza pluriennale (ogni cinque anni per la scuola primaria e ogni sei per la scuola secondaria di I e II grado) per l’adozione dei libri di testo” ribadendo alla lettera b) “la non modificabilità delle scelte da parte degli insegnanti e della scuola nell’arco dei due periodi previsti”.
Questi vincoli, che si applicano a partire dal 1° settembre di quest’anno scolastico, non consentono “ad un nuovo docente assegnato alla classe una diversa scelta di libri di testo già effettuata”, e per questo si invita il dirigente scolastico perché vigili sul rispetto del divieto.
I ricorrenti sostengono che i dettami della circolare contrastino con quelli della legge n. 169 del 30 ottobre 2008 che prevede, invece, “fatta salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze”.
Il Tar del Lazio dà ragione ai ricorrenti. Nel mese di agosto, allora, il ministro Gelmini presenta un appello al Consiglio di Stato e chiede la sospensiva della sentenza del Tar “per motivi di urgenza”.
E il Consiglio di Stato “urgentemente” le risponde; il 25 agosto emana l’ordinanza n. 4328 con la quale ritiene “che non sussistono i presupposti per la sospensione della sentenza impugnata” e ricorda al Ministro che in precedenza si era già espresso in tal senso: “come già chiarito da questo Consiglio con ordinanza n. 2540/2009”.