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Licei brevi e scuola media a 2 anni? Così si tagliano cattedre e posti ATA

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Alla vigilia del nuovo anno scolastico a tenere banco sono i licei brevi a 4 anni e la proposta, arrivata dal sottosegretario Angela D’Onghia, di rivedere a seguire i cicli scolastici.

Se per i licei brevi ancora il dibattito fra contrari e favorevoli è comunque piuttosto aperto, la proposta del sottosegretario D’Onghia, per il momento, pare non sia piaciuta per nulla, con critiche da parte di docenti e altre provenienti dal mondo della politica.
Fra queste, spicca il commento duro di Luca Cangemi, responsabile nazionale scuola del Partito Comunista Italiano, che critica senza mezzi termini la proposta: “dopo il rilancio della “sperimentazione” della scuola superiore di 4 anni una sottosegretaria del governo Gentiloni lancia l’idea di tagliare un anno di scuola media”, dichiara Cangemi.

“Siamo di fronte non solo a un vergognoso degrado politico-culturale ma, continua il responsabile scuola del partito comunista, soprattutto, ad una pericolosa e organica manovra reazionaria che si pone due obiettivi chiari: ridimensionare violentemente la scuola pubblica e imporre un sistema dell’istruzione adatto ad un mondo produttivo fondato, anche per le funzioni tecniche e progettuali, sulla precarietà e sulla compressione delle retribuzioni”.

Cangemi parla di “ignoranza programmata e di massa, funzionale agli interessi delle classi privilegiate e all’emarginazione di ogni cultura qualificata e critica. Nell’ immediato la sperimentazione​ di questo vergognoso progetto significherebbe il taglio di decine di migliaia di cattedre e di posti di lavoro per il personale tecnico e amministrativo”.

Per il responsabile scuola del partito comunista “c’è dunque l’esigenza di aprire una nuova fase di lotta in difesa della scuola pubblica,connessa anche alla stagione contrattuale, con la consapevolezza che sul sistema formativo si gioca una battaglia decisiva per il futuro”.

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