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“Lotterò per i miei diritti”. “L’Italia non ha bisogno di maestri per caso”. Storie di diplomati e laureati…

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Lunedì 8 si ritorna sui banchi di scuola, ma potrebbero esserci sorprese per chi frequenta le materne e le primarie.

Potrebbero essere in molte le maestre a scioperare, dopo la sentenza del Consiglio di Stato che ha respinto dalle graduatorie ad esaurimento (GaE), il canale per ottenere il posto di ruolo, i diplomati magistrali con titolo conseguito entro il 2001- 2002. Gli insegnanti che erano stati immessi in GaE con riserva, quindi, ora rischiano di tornare a fare i supplenti.

Oggi sono 43.600 gli iscritti nelle graduatorie in Italia e più di seimila (prevalentemente al Nord) hanno ottenuto il ruolo, con sentenza definitiva o con riserva in attesa della sentenza di merito.

Non ha infatti dato esiti soddisfacenti l’incontro di giovedì pomeriggio tra i sindacati più rappresentativi e gli esponenti del Ministero dell’istruzione: resta perciò confermato lo stato d’agitazione che alcune sigle avevano proclamato fin dal 20 dicembre

Seguiranno altri incontri, sulla base degli approfondimenti che il Ministero ha chiesto all’Avvocatura dello Stato, mentre alcune sigle già prospettano ulteriori ricorsi.

L’8 gennaio, oltre allo sciopero, ci saranno una manifestazione a partire dalle 9,30 del mattino davanti al Miur e sit-in in varie città tra cui Milano, Torino, Bologna, Cagliari e Palermo.

A La Stampa due storie in contrapposizione. Quella di Letizia, 45 anni, diplomata magistrale assunta in ruolo con riserva, dall’altra c’è Elena, 23 anni, laureanda in Scienze della Formazione primaria a Bologna.

LETIZIA“Ho firmato l’assunzione con riserva a giugno 2016, poi l’anno scorso ho dovuto sottopormi all’anno di prova, nonostante un decennio di insegnamento alle spalle. Ho superato la valutazione finale e adesso mi sento dire che è stata tutta fatica sprecata. Questa sentenza è un insulto alla scuola italiana e alla dignità di noi insegnanti. […] Continuerò a lottare per ciò che mi spetta di diritto, con l’aiuto dei miei avvocati. Di certo non mi arrenderò a una sentenza che apre le porte al licenziamento di massa di migliaia di insegnanti che hanno fatto la storia della scuola italiana”.

ELENA“Un pronunciamento positivo del Consiglio di Stato avrebbe significato l’ammissione nelle graduatorie ad esaurimento – quelle da cui si attinge per l’assegnazione delle cattedre – di migliaia di persone che hanno conseguito un diploma magistrale decenni fa, molte senza alcuna esperienza di insegnamento. Questo Paese non ha bisogno di maestri “per caso. […] Tutti i laureandi e laureati in Scienze della formazione hanno seguito la vicenda con ansia perché una sentenza favorevole sarebbe stata discriminatoria nei nostri confronti. Adesso siamo tutti alla pari”.