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Mamme contro la violenza delle baby-gang a Napoli

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Un centinaio di mamme  a Napoli  hanno animato un flash-mob contro la violenza delle gang ai danni dei ragazzini, scrivendo un grido di aiuto sulle magliette che hanno indossato durante la manifestazione: “Salvate i nostri figli dalla violenza”.

Il flash-mob nasce dopo i numerosi atti di aggressione da parte di ragazzi che nei fine settimana, nei luoghi di raduno della movida, prendono di mira loro coetanei. E allora  le mamme hanno deciso di scendere in piazza per chiedere alle istituzioni maggiore presenza e prevenzione da parte delle forze dell’Ordine.

Ma chiedono pure, oltre alla prevenzione e alla presenza più attenta e capillare delle forze dell’ordine,  progetti per coinvolgere in iniziative extra scolastiche i ragazzi, nella convinzione che solo mettendo in rete famiglia, scuola e istituzioni si possa “spezzare la catena di violenza che sta attanagliando i nostri ragazzi”. 
   Non  la militarizzazione del territorio ma maggior sicurezza, “che evidentemente non può essere garantita neanche ricorrendo solo alla rete di telecamere”, da qui dunque lo striscione con la scritta ” Salvate i nostri figli dalla violenza”, mentre altre hanno girato in tondo tenendosi per mano. 
Davanti ad episodi come l’accoltellamento dei due ragazzi sugli scogli di Marechiaro e l’altro avvenuto in una scuola appena fuori città, non si può più stare in silenzio e bisogna trovare soluzioni. 

Al flash-mob delle mamme si aggiungono le dichiarazioni del governatore della Campania, Vincenzo  De Luca: “L’emergenza minori che emerge a Napoli con episodi di accoltellamenti e pestaggi, dove si ripresentano le baby gang. Noi dobbiamo evitare di farci male con le nostre mani, cioè considerare questi episodi non tipici di Napoli, ma sono episodi delinquenza giovanili che esistono in tutte le aree urbane del nostro paese. Dobbiamo sapere che è problema di carattere generale, ma questo non ci esime dal mettere in campo sia le iniziative di contorno cioè quelle formative che sono quelle che stiamo facendo da anni come il progetto ‘Scuola viva’, quelle di tenere le scuole aperte di pomeriggio favorendo la presenza di docenti di strada, della diffusione della cultura anche nei quartieri popolari sia interventi repressivi perché poi per i cittadini normali conta la vita di oggi non la rigenerazione delle società. Questi sono problemi che richiedono un intervento a 360 gradi. E’ un lavoro prezioso che dobbiamo fare e che serve a contenere la devianza giovanile”.

“Questo è un tema che dev’essere affrontato in maniera conseguente dalle forze dell’ordine e, dal mio punto di vista, occorre mettere in campo anche interventi repressivi senza alcun imbarazzo”.