
Manca il personale competente per la transizione ecologica. Secondo Confartigianato mancano all’appello 2.197.620 figure professionali con un’elevata attitudine al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale e le aziende hanno previsto l’assunzione di 4.447.370 lavoratori con competenze green, pari all’80,6% del totale delle assunzioni dell’anno. Ma il 49,4% di queste professionalità, corrispondenti appunto a 2,2 milioni di lavoratori, sono state difficili da trovare sul mercato del lavoro.
La situazione è particolarmente critica in alcune regioni in cui si supera la media nazionale di irreperibilità: in Trentino-Alto Adige la quota di lavoratori green introvabili tocca il 58%, seguita da Umbria (56,8%), Friuli-Venezia Giulia (56,6%), Valle d’Aosta (56,4%), Abruzzo e Marche (entrambe al 53%), Veneto (52,9%), Piemonte (52,4%), Emilia-Romagna (52,1%), Liguria e Toscana (51,2%), e Molise (50,5%).
Da qui, Confartigianato rilancia l’urgenza di un’alleanza stabile tra scuola, formazione tecnica e mondo del lavoro, affinché le nuove generazioni possano acquisire sin dall’inizio del proprio percorso educativo le competenze richieste dalle imprese green-oriented.
”Serve una riforma della formazione tecnica e professionale che metta l’ambiente e l’efficienza energetica al centro dei programmi scolastici, rafforzando i percorsi di istruzione duale e di apprendistato”.
Confartigianato rinnova anche l’appello a potenziare le politiche attive per il lavoro, con incentivi mirati all’assunzione di giovani formati su temi di efficienza energetica, energie rinnovabili, edilizia sostenibile, gestione dei rifiuti e digitalizzazione dei processi produttivi.




