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Manovra finanziaria: per la Cgil sarà sciopero generale

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Nonostante le due giornate festive di domenica e di ferragosto si susseguono i commenti sulla manovra finanziaria e sui suoi effetti su scuola e pubblico impiego.
La Cgil ha già fatto sapere che il 23 agosto ci sarà un incontro a livello confederale e verrà presa una decisione sul che fare: in discussione ci sarebbe non tanto il “se” proclamare uno sciopero generale quanto piuttosto il quando e il come, anche se già si vocifera di una iniziativa immediata dato che la conversione in legge del decreto 138 dovrà essere fatta entro il 12 ottobre (e non è escluso che il Governo possa persino anticipare la scadenza anche per mettere le parti sociali di fronte al fatto compiuto).
Cisl e Uil, per bocca dei segretari confederali, hanno subito replicato affermando che lo sciopero è fuori discussione. Raffaele Bonanni, segretario generale della Cisl, ha persino detto che lo sciopero darebbe un gravissimo errore e che proteste e manifestazioni si possono benissimo organizzare di sabato o di sera.
L’attacco da parte della Flc-Cgil è frontale: “Il Governo continua ad accanirsi contro la parte più onesta, più trasparente e più civile del Paese” (“Sotto torchio il ceto medio e i dipendenti pubblici” è titolato il comunicato sindacale di poche ore fa)
Cisl-Scuola e Cisl Funzione Pubblica chiedono maggiore equità e protesta per misure considerate fortemente penalizzanti nei confronti dei lavoratori del pubblico impiego.
“In particolare – sostiene la Cisl – contestiamo le norme sul prolungamento dei tempi di pagamento delle liquidazioni per chi va in pensione per anzianità, la minaccia di rinviare il pagamento delle tredicesime qualora non si raggiungano gli obiettivi di efficienza, la previsione di una mobilità estesa in ambito regionale per i dipendenti pubblici”.
Dalla sinistra extra-parlamentare arrivano appelli.
Il Partito comunista dei lavoratori di Marco Ferrando ha una sua proposta: “ A sinistra è l’ora delle scelte. Lo sciopero generale a settembre è la prima necessità. Ma deve essere uno sciopero generale vero, continuativo, capace di bloccare l’Italia, sino al ritiro della manovra”.
“E
– aggiunge Ferrando – se la CGIL non convocherà uno sciopero vero per non rompere la vergognosa cordata con industriali , banchieri e PD, dovranno essere la FIOM, la sinistra CGIL e tutto il sindacalismo di base ad assumersi unitariamente la responsabilità di promuoverlo. Senza incertezze”.
I Cobas per parte loro parlano di “devastante manovra economica” e considerano il prelievo sui redditi superiori ai 90mila euro “una tassa di solidarietà modesta” invocando al contrario tasse consistenti sui patrimoni superiori ai 5milioni euro.
Difficile formulare previsioni su cosa accadrà a settembre nella scuola.
Un fatto però è certo: le 67mila assunzioni serviranno a “raffreddare” la temperatura.
Per il momento, insomma, non sembrano esserci molti spazi per proteste e manifestazioni con grandi numeri.