
Mario Vargas Llosa, scrittore e drammaturgo peruviano, Premio Nobel per la Letteratura nel 2010, “per la sua cartografia delle strutture del potere e per le acute immagini della resistenza, rivolta e sconfitta dell’individuo”, e Premio Cervantes nel 1994, è morto a Lima, circondato dai suoi familiari, all’età di 89 anni. Era nato il 28 marzo 1936 ad Arequipa, nel sud del Paese. I suoi resti, come da suo desiderio, saranno cremati.
Tra i romanzi che gli valsero la notorietà internazionale, “La città e i cani”, “La Casa Verde”, “Conversazione nella Cattedrale”, benché la caratteristica più importante e significativa della sua produzione letteraria sia stato il variegato cambio e intrecciarsi del registro lirico, dall’umorismo satirico alla perfezione classica, entrando perfino tra le maglie del teatro sia come attore e sia pure, e soprattutto, come drammaturgo con numerosi testi.
Famoso è rimasto, fra i tanti, il suo romanzo “La festa della capra”, seguito da “Il paradiso nell’altro angolo”, “Le disavventure della cattiva ragazza”, “Il sogno del celta”.
Come saggista ha scritto ‘La tentazione dell’impossibile’ (2004), ‘Verso la liberta” (2005), ‘Il viaggio verso la narrativa’, ‘Il mondo di Juan Carlos Onetti’ (2008) e ‘Sciabole e utopia’ (2009).
Il suo ultimo romanzo, “Ti dedico il mio silenzio” lo scrisse dopo la riconciliazione con l’ex moglie Patricia, con la quale si trasferì di nuovo in Perù.
Ma, oltre a essere scrittore di chiara fama, apprezzato soprattutto dai giovani per il suo linguaggio e le sue volute artistiche, fu anche saggista e giornalista, con una attenzione particolare ai movimenti politici di sinistra, tanto da candidarsi alla presidenza del Perù nel 1990. Sconfitto, si trasferì in Spagna che divenne in qualche modo la sua Patria di adozione, anche se nel 2022 sarebbe ritornato a Lima.
Di lui si ricorda ancora la tragica rottura della lunga amicizia con Garcìa Màrquez, che colpì a pugni nel 1976 in un cinema, forse perché l’autore di “Centanni di solitudine” avrebbe invogliato la moglie di Vargas Llosa a lasciarlo per le tante donne che frequentava.
Nel messaggio, che la famiglia ha diffuso, si legge: “La sua scomparsa rattristerà i suoi parenti, amici e lettori in tutto il mondo, ma speriamo che trovino conforto, come noi, nel fatto che ha avuto una vita lunga, varia e fruttuosa e che lascia dietro di sé un’opera che gli sopravviverà”.
Vargas Llosa fu il primo autore di lingua spagnola a entrare a far parte dell’Academie francaise, nel febbraio 2023. Nel suo discorso, disse che “grazie alla Francia”, dove iniziò a scrivere alcuni dei suoi romanzi, scoprì “un’altra America Latina”.