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Maturità 2019, si parte: tutto quello che devono sapere i 520 mila studenti e le 13.161 commissioni

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Ancora poche ore e la nuova maturità prenderà il via: mercoledì 19 giugno, alle ore 8,30, circa 520 mila studenti si cimenteranno nella canonica prova scritta di italiano uguale per tutti, ma con delle modifiche all’impianto tradizionale.

Per essere stati ammessi alle prove, i maturandi devono avere frequentato almeno i tre quarti del monte ore previsto, oppure giustificare l’eventuale superamento della soglia del 25% di assenze con motivazioni riconosciute dal Consiglio di Classe, sulla base delle norme d’istituto; avere la sufficienza in ciascuna disciplina, compresa la condotta, o un’eventuale insufficienza che però per voto di Consiglio (con adeguata motivazione) può essere tollerata.

Le ultime indicazioni del Miur

Il Miur ha fatto sapere che quest’anno le commissioni coinvolte saranno 13.161: spetterà a loro valutare gli studenti “spalmati” su 26.188 classi.

Con un video rivolto agli studenti, il ministro Marco Bussetti ha si è rivolto agli alunni ricordandogli di non lasciare, nel corso del colloquio finale con la commissione, “nulla al caso: pensate a dare il meglio di voi stessi”, ha detto il titolare del Miur, dopo avere sottolineato che per la prima volta sono state realizzate delle simulazioni nazionali delle prove scritte, proprio per comunicare al meglio la nuova impostazione delle prime due prove.

Manca ormai poco alla maturità 2019. Sarà un Esame di Stato interamente rivisto. Ecco le novità per la prova orale con le famigerate buste.

Pubblicato da La Tecnica della Scuola su Venerdì 14 giugno 2019

La prima prova

I partecipanti all’Esame di Stato sono chiamati a produrre un elaborato scegliendo tra sette tracce riferite a tre tipologie di prove (fino al 2018, le tipologie di prove erano invece quattro): tipologia A (due tracce) – analisi del testo, tipologia B (tre tracce) – analisi e produzione di un testo argomentativo, tipologia C (due tracce) – riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità.

Per l’analisi del testo la novità principale riguarda il numero di tracce proposte: gli autori saranno due, anziché uno come accadeva fino allo scorso anno. Potranno essere proposti testi letterari dall’Unità d’Italia a oggi.

L’analisi e produzione di un testo argomentativo (tipologia B) proporrà ai maturandi un singolo testo compiuto o un estratto da un testo più ampio, chiedendone l’interpretazione seguita da una riflessione dello studente.

La tipologia C, il ‘vero e proprio’ tema, proporrà problematiche vicine all’orizzonte delle esperienze di studentesse e studenti e potrà essere accompagnata da un breve testo di appoggio che fornisca ulteriori spunti di riflessione.

Tra i ragazzi, da alcuni giorni è già partito il tototema: Gabriele D’Annunzio è sempre l’autore più temuto, nell’attualità si aspettano la Brexit e i temi legati all’immigrazione

La seconda prova

Il giorno successivo, giovedì 20 giugno, ci sarà la discussa seconda prova multidisciplinare e quindi decisamente trasversale e più ambiti.

Al liceo classico, ad esempio, riguarderà Latino e Greco, allo Scientifico Matematica e Fisica, al Liceo delle Scienze umane verranno proposte Scienze umane e Diritto ed Economia politica per il opzione economico sociale, Discipline turistiche e aziendali e Inglese per l’Istituto tecnico per il turismo, Informatica e Sistemi e reti per l’Istituto tecnico indirizzo informatica, Scienze degli alimenti e Laboratorio di servizi enogastronomici per l’Istituto professionale per i servizi di enogastronomia.

La terza prova: l’orale

Il colloquio finale, che si svolgerà in una data fissata dalle commissioni d’esame, è quello che rappresenta una novità assoluta: il presidente di commissione chiederà allo studente di scegliere tra tre buste con i materiali di spunto predisposti sulla base dei contenuti affrontati durante l’anno scolastico e indicati dal Consiglio di Classe nel documento del 15 maggio.

Durante l’esame orale, che non dovrebbe durare più di 20-25 minuti, si parlerà anche delle attività e dei progetti di Cittadinanza e Costituzione.

La nuova valutazione del 2019

Così come aveva previsto la Buona Scuola, sparisce il ‘quizzone’, ovvero la terza prova scritta (basata su domande attinenti alle discipline non affrontate nel corso delle prime due verifiche sempre scritte).

Il punteggio finale si esprimerà ancora in centesimi, ma da quest’anno verrà conferita maggiore importanza al percorso svolto dai ragazzi nell’ultimo triennio, con un punteggio maggiore assegnato al credito scolastico (fino a 40 punti complessivi, mentre in passato non si poteva superare quota 25).

Per le prove scritte verranno assegnati 20 punti (gli stessi per l’orale). Per la correzione degli scritti verranno utilizzate delle griglie di valutazione nazionali.

Il punteggio minimo per superare l’esame resta fissato in 60 punti. La Commissione può motivatamente integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti, ove il candidato abbia ottenuto un credito scolastico di almeno 30 punti e un risultato nelle prove di esame di almeno 50 punti complessivi.

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