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Maturità 2020, dibattito sull’esame in presenza con Folena, Mezza e Ficara

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Il Rispetto presuppone uno sguardo distaccato, un pathos della distanza, sostiene il filosofo Byung Chun Han. Oggi, quella distanza è il fondamento della sfera pubblica che, attraverso la libera scelta, consente il superamento della strategia eretica dell’impostura di sciasciana memoria.

Ha corretto il tiro immediatamente, il Prof. Aldo Ficara fondatore e amministratore del gruppo Maturità 2020 online di RTS-Regolarità e Trasparenza nella Scuola, ospite e promotore della diretta Facebook della pagina di POLIS SA MAGAZINE, moderato da Francesco Paciello e alla presenza del giornalista-saggista e mente di Rai News 24, prima all news tv, Prof. Michele Mezza e dell’on. Pietro Folena, operatore culturale, blogger e giornalista ed editore d’arte e cultura insieme alla docente Maria Rosaria Onorato, la sindacalista Maria Di Serio.

Il concetto di “una non accettazione” non è espressione della volontà di non volere accettare l’esame di Stato 2020, fissato per il prossimo 17 giugno 2020, in presenza -sostiene Aldo Ficara – ciò che non è accettabile è la mancata sanificazione degli ambienti scolastici, effettuata e certificata da agenzie specializzate nell’impiego dell’ozono, e per cui si autodetermina l’esposizione inevitabile all’elevato contagio da coronavirus.

Il dibattito ha portato alla luce, ad opera del giornalista Michele Mezza, quel gap/divario generazionale esistente nella scuola, tra i 170.000 docenti over 55 ed i 500.000 studenti maturandi: – dopo oltre settanta giorni di isolamento, in quarantena, l’esame di Stato 2020, che deve essere fatto, evidenzia quella prossimità fisica di contatto tra la generazione dei DOCENTI-NONNI e gli STUDENTI-NIPOTI, immuni ma portatori sani di Covid19/coronavirus – spiega Mezza – questo è il risultato di quella Legge Fornero che mantiene in servizio i docenti sino ai 67 anni d’età, rendendo altamente rischioso lo svolgimento della Maturità in presenza, priva di quelle necessarie e imprenscindibili misure di Sicurezza a tutela della Salute di docenti, studenti e personale scolastico al completo-.

Il test, la prova generale proposta dal Min. Lucia Azzolina – riprende il prof. Ficara – deve essere fatta da teste funzionanti che assicurino il contaggio nullo, espresso dalla formula R0 (leggi R con zero). Nessuno dei presenti all’esame di Stato deve risultare contagiato-.

Ecco dunque, delinearsi la priorità assoluta di dotare le scuole di Termoscanner – afferma Pietro Folena, nel suo intervento, che prosegue ribadendo la necessità di tutti quei dispositivi di Sicurezza a tutela della Salute del personale scolastico-.

Cosi come annunciato dalle ultime disposizioni attuate al Ministero di V.le Trastevere, -precisa Ficara di RTS – la posizione di INCERTEZZA è sottolineata dalla richiesta ai docenti di firmare l’autocertificazione del proprio stato di salute, da parte dei Dirigenti scolastici; ciò ha ulteriormente diffuso paura ed ha richiamato alla prudenza, poiché trattasi di una contaddizione in termini, per l’abnegazione ed il senso di responsabilità mostrato dai docenti che, a partire dal 4 marzo 2020, con la sospensione della didattica frontale hanno attuato quella a distanza in digitale e su piattaforme informatiche.

Il gruppo MATURITA’ 2020 ONLINE, creato da poco meno di due settimane, cresce giornalmente ed ha già raggiunto i 5703 iscritti poiché raccoglie e condivide la volontà di quegli insegnanti che non vogliono che l’esame di stato online sia equivocato e/o strumentalizzato per continuare a nutrire lo svilimento sociale, politico e culturale dell’intera classe professionale, secondo la deriva perversa che definisce gli insegnanti italiani, fannulloni. A tal proposito, Folena torna ad evidenziare e sottolineare l’aziendalizzazione della scuola, voluta dalla Riforma di Renzi con la Buona Scuola-Legge 107/15, e il conseguente e derivante scandalo, relativo alle retribuzioni degli insegnanti italiani che sono i più bassi d’Europa.

Le ragioni e le motivazioni che sottendono alla Fase2 della ripartenza economica della nazione sono di natura politica, cosi come lo sono la gestione e l’organizzazione della logistica della Maturità 2020 in presenza, sostenuta e ribadita dal Ministro Azzolina.

Ciò che non torna e non è chiaro, sia sotto il profilo della comunicazione che sul piano realistico, è quella presa di posizione assoluta rispetto alla valutazione di una ulteriore possibilità di consentire la maturità 2020 anche, in modalità, ONLINE, cosi come espresso dalla componente della task force ministeriale, Prof.ssa Lorena Carimali.

E, per riprendere la riflessione di Mezza, il saggista critica l’attuale scuola italiana autoreferenziale, gerarchica e fondata su una geometria verticale.

E’ da cinquanta anni che esiste la rete e la circolarità del Sapere è ottimizzata dalla digitalizzazione e virtualizzazione; la scuola deve essere ricostruita partendo da un approccio critico rispetto al mondo digitale, secondo cui pongo la domanda: – qualcuno sa dov’è il data base dell’Istruzione, in Italia ?-

Il senso del dovere e di responsabilità di quei docenti fragili per patologie immunodepressive e/o gravi va riconosciuto non certo con l’esonero dal servizio del dirigente scolastico, allo svolgimento dell’unica modalità d’esame in presenza. Il tentantivo di far passare un messaggio sbagliato sta tutto lì: perché negare a quei docenti il rispetto della deontologia professionale, che è anche merito, nel voler seguire e guidare i propri studenti in quel momento altamente formativo dell’esame di Maturità?

Immediata la risposta del Prof. Ficara – il fatto che gli insegnanti hanno mostrato la fattiva collaborazione e la reale condivisione della mia iniziativa per il raggiungimento dell’obiettivo, sulla MATURITA’ 2020, pone in essere la dinamica per cui la classe docente italiana va riconsiderata, anche e soprattutto dal punto di vista politico, dando importanza e valore al nostro lavoro.

Secondo Ficara, l’Italia può acquisire PIL attraverso la trasmissione del Sapere secondo l’attuazione di buone pratiche a trovare, negli anni, competenze di assoluto spessore che costituiscono il potenziale innalzamento del PIL. In mancanza di tali valutazioni, il rischio reale, oltre a quello sanitario esistente, sarà quello di non avere quella trasmissione del sapere, in termini di conoscenze e competenze, che formano le future generazioni di politici, professionisti, legislatori e lavoratori italiani.

Il futuro cittadino del domani lo si crea a scuola!

A cura di Annamaria Milano