Home Politica scolastica Maturità 2020 e rientro a scuola, si lavora ai protocolli di sicurezza

Maturità 2020 e rientro a scuola, si lavora ai protocolli di sicurezza

CONDIVIDI

Si è svolto un incontro il 12 maggio fra Ministero dell’Istruzione, il comitato tecnico scientifico e organizzazioni sindacali, il cui tema è il rientro a scuola in sicurezza per gli esami di Stato e per il nuovo anno scolastico a settembre.

Al centro della discussione un protocollo di sicurezza condiviso dalle parti che fornirebbe delle indicazioni chiare e univoche per l’esame di Stato che si svolgerà in presenza e il ritorno in aula dopo l’estate.

“Stiamo raccogliendo tutte le istanze – sottolinea la Ministra Azzolina -. Servono proposte concrete, dobbiamo essere operativi, andare veloci e chiudere quanto prima i Protocolli. Abbiamo davanti una sfida importante: lavorando insieme possiamo riportare a scuola in sicurezza personale e studenti”.

Le organizzazioni sindacali appaiono piuttosto soddisfatte. Per la Cisl Scuola, il segretario generale Lena Gissi spiega: “Riteniamo molto importante l’incontro di oggi  un’iniziativa della ministra Azzolina che abbiamo apprezzato e condiviso, convinti che le problematiche legate alla riapertura delle scuole presentino aspetti di marcata specificità che vanno attentamente considerati. Il sistema scolastico è una realtà di grandi dimensioni e particolarmente complessa, caratterizzato da aspetti che lo rendono difficilmente assimilabile ad altri ambienti di lavoro, sia del privato che del pubblico. Dunque è molto importante e opportuno portare direttamente a conoscenza del CTS elaborazioni e proposte che nascono dalla diretta esperienza e conoscenza di come la scuola funziona e di come a scuola si lavora. Mi auguro possano risultare utili per la redazione di un protocollo esauriente e chiaro nelle sue indicazioni”.

Ovviamente non è questo il momento per trarre valutazioni – aggiunge la leader della CISL Scuola – credo però che ci siano le premesse per fare un buon lavoro. Occorre stringere i tempi, perché gli esami sono alle porte e potrebbero essere il primo banco di prova di un ritorno nelle aule, un ritorno che vorremmo avvenisse al più presto, ma che ha come condizione obbligata la garanzia di massima sicurezza per tutti, non solo per lavoratrici e lavoratori. Attorno alla scuola ruota un’intera comunità: il personale scolastico, gli alunni, le loro famiglie, dobbiamo averne tutti grande consapevolezza”.

Più cauto Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli Insegnanti: “La scuola è un luogo di lavoro molto complesso, costituito da 8250 sedi e 42500 plessi in tutta Italia, e ha una sua peculiarità che lo rende diverso dai contesti aziendali e di cui devono tenere in debito conto tutte le misure per la tutela della salute”.

Non sono accettabili norme generiche, bensì occorrono regole precise e univoche a tutti i livelli che, con l’ausilio di linee guida, stabiliscano con chiarezza chi deve fare cosa, per evitare l’assai sgradevole fenomeno dello scaricabarile. Così come – aggiunge Di Meglio – è bene che si evitino norme in contraddizione tra di loro, come nel caso del decreto legge 22/2020 e l’ordinanza ministeriale sugli esami di Stato del secondo ciclo, laddove il primo lega lo svolgimento della prova di Maturità alla riapertura delle scuole e al rientro in classe il 18 maggio e all’andamento epidemiologico della pandemia e la seconda, invece, stabilisce che la Maturità avrà luogo in presenza”.

Il 17 giugno è dietro l’angolo e, considerata la complessità della macchina organizzativa, dubito che entro l’inizio dell’esame possano essere garantite condizioni di assoluta sicurezza per studenti, insegnanti e personale scolastico”, conclude il coordinatore nazionale della Gilda.

 

La Uil Scuola ha invece un’idea precisa: “un investimento in presidi sanitari in ogni scuola. Per l’avvio dell’anno scolastico andranno predisposti protocolli diversificati per i diversi ordini e gradi di istruzioni e anche in relazione ai diversi indirizzi per la scuola secondaria superiore”.

La tutela della salute, spiega il sindacato, non può essere demandata al personale scolastico, che non ha competenze mediche.
È necessario che le scuole siano supportate dalla presenza costante e quotidiana di presidi medici che garantiscano le funzioni di prevenzione, vigilanza e intervento, indirizzo e supporto. Pensare che questo tipo di intervento possa essere affidato ai dirigenti scolastici – secondo la Uil scuola – significa caricarli di una responsabilità che va oltre le loro competenze”.

Per il sindacato guidato da Pino Turi, “bisogna partire dal protocollo delle procedure di sicurezza che il CTS andrà a predisporre con le  regole da tenere per la sicurezza, i distanziamenti, la gestione degli spazi; le misure di prevenzione, protezione, igieniche e di sanificazione. Andranno definito l’uso dei DPI, e sicurezza e sorveglianza sanitaria finalizzata a bloccare eventuali focolai”.