
Un presidente di commissione della maturità 2025, nominato in una scuola di Torino, ha deciso di rompere il ghiaccio con i maturandi con cui avrà a che fare prima degli esami. Lo ha fatto sui social, con un post su Facebook, come riporta Il Corriere della Sera.
“Cari ragazzi e care ragazze, se vi dicono che sono cattivo non ci credete. Non dico proprio buono, ma accettabile direi di sì. Faremo un bell’esame, insieme”, queste le sue parole, scritte sapendo che gli studenti l’avrebbero cercato su social appena letto il suo nome tra i presidenti delle commissioni di maturità.
“Tanto valeva dissipare subito ogni loro dubbio”, scherza il docente, con una lunga esperienza di maturità alle spalle. “Non trovo questo modello di esame con il colloquio multidisciplinare così antiquato o superato – osserva -, piuttosto è la scuola ad essere rimasta indietro, spesso ancora sbilanciata sul nozionismo. Se la commissione lavora bene, si possono avere dei colloqui significativi, ma se procede in modo burocratico, l’orale sarà senz’anima”.
Intelligenza artificiale e maturità, quanto sarà usata?
Quest’anno sarà l’anno di ChatGpt? Ecco le sue parole: “Vedo una sua possibile presenza rilevante in due momenti: uno illegale, cioè durante l’esame, e uno nella preparazione. La tentazione di copiare e ricorrere a trucchi vari è sempre stata molto forte, con uno strumento potentissimo del genere lo diventa ancora di più. È una preoccupazione di tanti colleghi”.
“Gli spunti non sono infiniti, ChatGpt ormai è in grado di fornire indicazioni: ci sono di certo studenti che anziché ripassare le materie e usare la loro intelligenza chiedono a ChatGpt di preparare un numero elevato di collegamenti da recitare il giorno dell’orale. Di solito escono grandi temi e grandi autori. Ma per il tema di attualità bisogna essere informati bene, altrimenti si cade nel luogo comune e nelle banalità. A quel punto meglio il tema letterario, ‘refugium peccatorum’: basta aver studiato il minimo sindacale per avere qualcosa da dire”, ha concluso.
Maturità 2025, i dati
Quest’anno saranno 524.415 gli studenti coinvolti nelle prove (511.349 candidati interni e 13.066 esterni), mentre le commissioni sono 13.900 per un totale di 27.698 classi.
La ripartizione dei candidati per tipologia di percorso di studio è la seguente:
Licei: 268.577
Istituti Tecnici: 169.682
Istituti Professionali: 86.156
Le commissioni d’Esame sono composte da un Presidente esterno, da tre membri esterni e tre interni all’istituzione scolastica. La pubblicazione delle commissioni rappresenta un’altra tappa di avvicinamento alle prove di giugno. Si parte mercoledì 18 giugno, alle 8.30, con il primo scritto, italiano, comune a tutti gli indirizzi. Si prosegue il 19 giugno con la seconda prova, che riguarda le discipline caratterizzanti i singoli percorsi di studio. È previsto, poi, un colloquio che ha l’obiettivo di accertare il conseguimento del profilo educativo, culturale e professionale di ciascun candidato.
Il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha realizzato una pagina informativa sugli Esami di Stato (https://www.istruzione.it/esami-di-stato/) consultabile da studenti, famiglie, personale della scuola.
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Maturità 2025, cosa devono fare i commissari e i presidenti?
Gli Esami di Stato per l’a.s. 2024/2025 sono disciplinati dalla specifica Ordinanza ministeriale n. 67 del 31 marzo 2025. Essa dispone tutte le principali modalità organizzative e operative per il corretto e uniforme svolgimento degli Esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione, dall’inizio della sessione d’esame alla sua conclusione.