Scoraggiata e delusa dal comportamento di istituzioni e genitori. La mamma del ragazzino di Cefalù che due settimane fa, disperato, aveva tentato di darsi fuoco, parla a La Repubblica: “La scuola non ha mosso un dito quando ho denunciato i primi atti di bullismo nei confronti di mio figlio già un anno fa. E adesso anche questo particolare è a conoscenza dei carabinieri che stanno indagando su quanto accaduto perché non voglio che altri bambini si ritrovino nella stessa situazione del mio”.
Giulio, (nome di fantasia, ndr), aveva raccontato ai genitori quanto stava accadendo a scuola: i soprusi, le angherie, l’isolamento. Ai carabinieri la madre ha raccontato due anni di inferno. “Ciccione”, gli ripetevano i compagni di scuola al primo anno.
“La scarsissima adesione all’incontro sul bullismo è stato un pugno allo stomaco. Segno che di quanto accaduto non importa a nessuno”, afferma la mamma al giornale.