Home Attualità Natale e manifestazioni religiose a scuola, Fedeli cita la Costituzione. “Nessun crocifisso...

Natale e manifestazioni religiose a scuola, Fedeli cita la Costituzione. “Nessun crocifisso rimosso a Palermo”

CONDIVIDI

Si è parlato del Natale e delle manifestazioni scolastiche religiose nel corso del question time dello scorso 6 dicembre, interpellata dall’onorevole Vignali, la ministra Fedeli ha voluto fare il punto della situazione in merito alla questione.

Autonomia scolastica

Secondo il vigente quadro normativo le istituzioni scolastiche, dichiara Valeria Fedeli, nell’ambito della propria autonomia riconosciuta a livello costituzionale, programmano le attività didattiche e gli interventi educativi debitamente deliberati dagli organi collegiali competenti e inseriti all’interno delle progettualità dei docenti.

Invece, per quanto riguarda le attività concernenti festività religiose, le indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione sottolineano, già nella premessa, la necessità di un positivo e continuo incontro e confronto tra culture e religioni per riconoscere ed apprezzare le diverse identità e le tradizioni culturali e religiose in un’ottica di dialogo e di rispetto reciproco.
Il ministro ricorda che tutto ciò è già previsto nell’articolo 3 della Costituzione che scrive della pari dignità sociale di tutti i cittadini, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali.
In tal senso, la scuola è, per eccellenza, il luogo di inclusione, di accoglienza e di uguaglianza.

Manifestazioni natalizie

Per quanto riguarda la specifica programmazione di manifestazioni legate alle festività natalizie, il ministro Fedeli cita l’articolo 311 del testo unico in materia di istruzione stabilisce che: “La Repubblica italiana, nel garantire la libertà di coscienza di tutti, riconosce agli alunni delle scuole pubbliche non universitarie il diritto di avvalersi o di non avvalersi di insegnamenti religiosi”.
In tal senso, “l’insegnamento religioso ed ogni eventuale pratica religiosa, nelle classi in cui sono presenti alunni che hanno dichiarato di non avvalersene, non deve aver luogo in occasione dell’insegnamento di altre materie né secondo orari che abbiano per i detti alunni effetti comunque discriminanti”.

Il caso della scuola Ragusa Moleti

La ministra Fedeli in merito alla questione dell’istituto Ragusa Moleti, riferisce che gli accertamenti dell’USR Sicilia, hanno confermato che “nessun crocefisso è stato mai stato rimosso, coerentemente con quanto statuito dalla Corte europea dei diritti dell’uomo nella sentenza da lei stesso citata. Inoltre, risultano essere stati confermati i momenti di festeggiamento del Natale programmati, d’intesa con l’insieme della comunità scolastica”.